Dalla prefazione di Roberta De Luca

La raccolta di poesie di Fernando Della Posta si chiama Voltacielo, ed è un titolo curioso, perché suggerisce molteplici connotazioni. Proprio l’incertezza del significato del termine doppio lascia nel lettore la chiave d’accesso al mondo del poeta e ai suoi quadri brevi e leggeri, quasi dal sapore alessandrino e oraziano. […]

 

Dalla postfazione di Doris Emilia Bragagnini

[…] Ogni testo di Fernando Della Posta è un microcosmo isolato e polimorfo, capace di aprirsi morbidamente al passo della voce narrante che si svela al contempo in piani differenti, ognuno dei quali equamente indagato. Stupore, nostalgia, denuncia, desiderio, canto alla bellezza, luoghi o persone in esame, delicata ironia, ogni frammento si scioglie insieme con altri all’interno del nodo cui è incluso. Ne deriva una commistione convincente, l’impressione paradossale di una modulazione senza tempo raccolta in presa diretta, capace di soffondere il necessario rumore di fondo della “storia” complessiva e complessa, diffratta in svariate tonalità esperitive. Appare un quadro d’insieme intimista, dove il senso si carica di un calore per le – cose – familiare, come ritrovato, contemplativo, da vivere intensamente camminandovi attraverso. […]

 

Da Voltacielo (Oèdipus Edizioni, 2019)

Ripensando Venezia

Venezia corsara con le stive piene di
turbanti e mussole
damascate e la vagheggiante
aria della kasbah di Baghdad.
Allegro folletto del mare, gazza
ladra di luccichii che ti resero
fantastica. Antica e sfolgorante carcassa
a cui hanno chiuso il mare,
implodi senza più conquista
e anche di questa malinconia
adesso affascini i poeti.

*

C’è gente che a sera tranquilla si corica
convinta che la stima di uno zero virgola,
di una cifra contabile, o di una compassata statistica
abbia contribuito a rieducare il sistema:
abbassare i risparmi, alzare gli investimenti
aumentare l’autostima degli adolescenti
che cresceranno in salute e prosperità.

*

Chiese come grandi granai di neve.
Ma sulle cose di Dio ci va la polvere sopra
e anche l’oro s’incrosta di umidità.

Talvolta di segni di genuflessi
si lucidano i pavimenti e i bastioni
piantati saldamente a terra.

Le volte sono quelle che saltano per prime
quando si abbattono le tempeste,
come se a cielo non ci fosse cielo
che possa contenerlo.

 

Fernando Della Posta, nato nel 1984 a Pontecorvo in provincia di Frosinone, è laureato in Scienze Statistiche, vive a Roma e lavora nel settore informatico. Numerose solo le sue recensioni e le sue sillogi reperibili su diversi blog letterari come Neobar, di cui è redattore, Words Social Forum, Viadellebelledonne, Poetarum Silva e Il Giardino dei Poeti. Ha pubblicato le raccolte poetiche: L’anno, la notte, il viaggio (Edizioni Progetto Cultura, 2011), Gli aloni del vapore d’Inverno (Divinafollia Edizioni, 2015), Cronache dall’Armistizio (Onirica Edizioni, 2017), Gli anelli di Saturno (Ensemble Edizioni, 2018).

 

 

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