Da La saggezza degli ubriachi (La Vita Felice 2017)

Talvolta è un dettaglio
che sfugge dalle labbra
un pensiero sbilenco
che prende il largo
e ti costringe, maledetto,
a difendere il tuo errore.
Così stai al centro del ring
con gli occhi spalancati
ma dentro e fuori tutto è buio,
buio pesto.

*

Così giriamo in tondo
ritti sulla nostra rotta
di un viaggio storto in cerchi di giostra.
Nuvole basse e grigie
ci accompagnano da lontano
ventre d’acqua che ci ha generato
e dove torneremo svaporando
rapidi e silenziosi
come questo sangue scuro
che intanto macina nelle nostre vene
e agita le nostre sere.

*

Camminano sul marciapiede
uomini con il mitra sottobraccio
come un ombrello da passeggio
sonnambuli in pieno giorno
a vegliare sulla nostra amata sicurezza.
Restiamo qui ad aspettare
un segnale dal futuro.

*

Esplode il sottosuolo di Mosca
umiliati e offesi tutti
senza una ragione trafitti
da chiodi e cocci di vetro.
Tra il fumo dell’Inferno della Metro
fugge il diabolico Gatto Nero
e Margherita s’è persa tra piazze
bianche di luce e viola di sangue.
Fiori neri di giovani lacrime amare
rendono morte a morte:
ma che ne sanno gli innocenti
delle Leggi del Cosmo?

Stefano Vitale è nato a Palermo nel 1958, ma vive e lavora a Torino. Ha pubblicato in poesia: Double Face (Ed. Palais d’Hiver 2003), Viaggio in Sicilia (Libro Italiano 2005) e Semplici Esseri (Manni 2005), Le stagioni dell’istante (Joker 2005), La traversata della notte (Joker 2007), Il retro delle cose (Puntoacapo 2012), Angeli (PaolaGribaudoEditore 2013), La saggezza degli ubriachi (La Vita Felice 2017).

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1 Comment

  1. Guglielmo aprile 05/11/2018 at 8:04 am

    Dalla lettura emerge netto il contrasto fra un impossibile vivere autentico e il girotondo di manichini a cui l’automatismo odierno ci condanna: quello svuotamento semantico dell’agire che corrode dal di dentro ogni sapore e valore, riducendo la vita a gioco demente, a balletto spastico e grottesco di automi, come per una eclisse metafisica che ha gettato la sua ombra su qualunque gesto in passato desse alla vita senso, verità e bellezza