L’intervista è una anticipazione dell’Annuario di Poesia 2016 di Argo.

Vivi tra due lingue e due culture che sono molto diverse l’una dall’altra. Nella tua esperienza di traduttrice, quali sono le difficoltà che ti trovi ad affrontare di frequente? Cosa devi spesso perdere o sacrificare nel passaggio dal cinese all’inglese e vice versa?

Dopo così tanti anni viaggiando avanti e indietro, sto iniziando a perdere il senso della “differenza” tra cinese e inglese. Scrivo in entrambe le lingue ogni giorno, ma l’inglese è solo uno strumento – il cinese è la fonte di ispirazione. Traducendo poesia, ciò che va perso sono le sfumature linguistiche e i riferimenti culturali. Che cosa sacrificare? I traduttori decidono ogni giorno cosa fare per quanto è perduto e dove trovare direzioni alternative. Bisogna essere più creativi e più ingegnosi. E questo richiede tempo.

Che rapporto c’è tra la poesia contemporanea cinese e quella americana? Pensi ci sia interesse da entrambe le parti? C’è uno scambio e un reciproco arricchimento?

Questa è una domanda interessante. Come sai T. S. Eliot ha chiamato Ezra Pound “l’inventore della poesia cinese del nostro tempo”. C’erano altre traduzioni della poesia cinese prima di allora ma Ezra Pound, attraverso la sua traduzione di una manciata di poesie classiche cinesi in Cathay (1915), ha fatto conoscere la poesia cinese nel mondo anglofono e oltre. Puoi vedere tracce dell’influenza cinese nella scrittura di diverse generazioni di poeti, dagli imagisti, ai modernisti, agli eco-poeti e in diverse altre tendenze. Hu Shi, il primo poeta e sostenitore della nuova poesia in Cina nel 1916, è stato uno studente universitario negli Usa dal 1910 al 1916 e fu evidentemente influenzato dalla nuova poesia negli Usa in quel tempo. Wen Yiduo studiò arte a Chicago dal 1922 al 1925 e divenne poeta. Kenneth Rexroth era il suo compagno di corso e in qualche modo divenne un appassionato traduttore di poesia classica cinese. E poi Mu Dan andò a studiare all’Università di Chicago dal 1949 al 1953. Sia Mu Dan (1918-1977) che Bian Zhilin (1910-2000) erano importanti poeti di transizione dal periodo moderno a quello contemporaneo. Sì, c’è stato un mutuo influsso e un reciproco arricchimento da un centinaio di anni. Ma è difficile parlare della situazione contemporanea in maniera definitiva. C’è un forte interesse verso la poesia americana ed europea tra i poeti cinesi ma non sono sicura che lo stesso sia vero vice versa. Sì, ci sono scambi formali e informali ma è troppo presto per vederne l’effetto.
La situazione è simile e anche più interessante con il tuo paese. Marco Polo ha portato la cultura italiana in Cina e la pittura e la poesia cinese in Italia. La poesia classica cinese è stata tradotta prima in italiano e poi diffusa nelle altri parti dell’Europa. La poesia italiana è stata una delle maggiori influenze sulla poesia cinese moderna e contemporanea. Molti poeti come Hu Shi tradussero prima Dante attraverso l’inglese. Montale era molto conosciuto in Cina negli anni Ottanta. Anche altri importanti poeti italiani sono stati tradotti in cinese. Mi chiedo sempre come si sia evoluta la forma del sonetto in Italia e se sia stata influenzata dalla poesia asiatica perché Li Po (701-762) scrisse molte poesie di quattordici versi. Ma spaghetti o noodles, pizza o dabing (un pane cinese fritto in padella), abbiamo veramente bisogno di sapere cosa è venuto prima?

Perchè due delle tue recenti poesie riguardano costellazioni?  

Penso sempre che mia madre è andata in una costellazione perchè non ho visto fisicamente la sua morte – la notizia mi è arrivata per telefono. Per cinque anni non ho potuto parlare. Quindici anni dopo che è morta ho iniziato a parlarle in poesia. Il solo modo per farle vedere le mie poesie è fare tendere alle mie parole braccia e gambe così può vederle dal cielo.
Tendo le mie parole come arti
perchè tu possa vederle.
Nei tuoi occhi, madre, ogni parola un lento avanzare
di inchiostro – umide formiche. Le mie formiche brulicano e danzano, così
mi vedrai in questi insetti intorbiditi…
(da “Nagging@memorialday.com”, Poetry International, traduzione inglese dal cinese di Luke Benedetto con l’autore).

Nelle tue poesie la tua immaginazione attinge spesso ad antiche storie cinesi o al folkore; che rapporto hai con le tue radici?

Grazie per l’osservazione. Direi sì e no. Sì, molte delle mie poesie sembrano riguardare la mitologia cinese, ma no, io cerco di ricreare nuovi miti. Sì, molti miti cinesi sono legati alle costellazioni o al cielo, ma non mi piace ripeterli. Nuwa era una divinità che ha rattoppato il cielo quando una grande alluvione ruppe l’antico universo nell’Est. Ma mia nonna era persino più grande. Sedeva a est della mia città natale come una montagna e faceva nascere un fiore ogni giorno. Io sono nata fuori del cristantemo, estroversa e gialla.

Il testo integrale di questa intevista, è apparso, nell’originale inglese, il 18 maggio 2016 nella versione online della rivista bimestrale «World Literature Today», con il titolo “I was born out of the chrysanthemums”: An Interview with Ming Di, di Franca Mancinelli. Un altro estratto è in uscita nell’annuario 2016 di «Argo».

 

Tre poesie di Ming Di
Traduzione di Franca Mancinelli (tramite interlineare inglese)

*

ming1

 

水 water
水瓶·座
乌鸦从低空飞起时,我总是一阵悲哀
它们预示着黑暗将被带走,但阴影
巨大,像一群新的乌鸦
在四周盘旋
我看见自己像一个瓶子
在天地之间
漂,风像水一样涌来,裹夹着乌鸦
的黑色气味,而词语,像开关一样
把我就地密封。多年以后你会发现我
还是这么透明
守着空间的空,而时间正从瓶口
流出一些白色谎言

 

Costellazione della Brocca d’Acqua (Acquario)

Corvi dal cielo basso si alzano in volo, a un tratto come
la tristezza che è in me. Essi preannunciano che il buio
si disperderà, ma l’enorme ombra,
come un nuovo stormo di corvi, incombe. Vedo
me stessa, una brocca alla deriva tra terra
e cielo. Il vento si frange come acqua, avvolto
nell’oscuro odore del corvo. Le parole
sono un interruttore che mi spegne
qui. Anni più tardi mi troverai
ancora limpida,
a custodire lo spazio vuoto, da cui scorre
il tempo, le sue bianche promesse.

 

*

ming2

 

 

水瓶·座2
水瓶座是一个美男子。面相年轻,身体是一只老鹰。
开始他很自在。村里人一多,他便披一件黑大褂,低飞。
冬天到了,风吹起黑大褂,人们发现他走路时脚不着地。
“巫!”“杀死他!”于是他飞走了。
但每天傍晚,人们发现空中有一只乌鸟,
然后,天很快就黑了。
人们花一夜的时间,终于把乌鸟赶走。但每天傍晚他都飞来,
仿佛把魂留在了村里。
于是全村人集合,抓鬼。但没有一个人
承认。长老说,天黑之前若没人承认,就全部杀光。
傍晚时,乌鸟又出现,全村人紧张起来,再过一个时辰
就都没命了。这时,一个白衣女子,从人群里走出,
甩一下衣袖,长裙,飞上天去。
乌鸟不相信自己的灵魂是一个女子,吹出一口气,
等他看清时,一条河已形成。
后来的牛郎织女故事,只不过是为了安抚村里的人
结婚生子,传种接代。而乌鸟还在飞,寻找自己的异体。

 

 

 

Acquario 2
Acquario è un bell’uomo, la sua faccia giovane, umana,
il suo corpo una vecchia aquila.
All’inizio è a suo agio. Quando le persone compaiono nel villaggio
si mette un cappotto nero, vola basso.
Viene l’inverno. Il vento soffia sul cappotto nero,
le persone lo vedono camminare con i suoi piedi senza toccare terra.
«Malefico!» «Uccidetelo!» Lui vola via.
Ma ogni giorno al crepuscolo, la gente vede un uccello nero nell’aria.
Poi il cielo è presto scuro.
La gente caccia via l’uccello nero. Ma lui torna ogni tramonto
come se avesse lasciato la sua anima nel villaggio.
I paesani si radunano, cercano di trovare la sua anima, ma nessuno confessa.
L’uomo più vecchio dice, che se prima del buio nessuno confessa, tutti saranno uccisi.
Al crepuscolo, l’uccello nero ritorna, la gente diventa nervosa. In un’ora, tutti moriranno.
Poi, una donna con un abito bianco viene fuori,
oscillando le maniche e il vestito, e si alza in volo.
L’uccello nero non crede che la sua anima o la sua anima gemella sia una donna.
Sbuffa.
Quando vede distintamente, un fiume si è formato.
Una volta all’anno il 7 luglio attraversa il fiume, la incontra,
si innamora, e perde l’amore.
Viene e va. Cercando qualcosa.
O niente.

Nota: Secondo la leggenda cinese di “Cowboy e la Fata della Tessitura”, una volta all’anno il 7 luglio del calendario lunare Altair e Vega si incontrano sulla via lattea.

 

*

 

鸟岛
有段日子我昏昏欲睡
就像这座岛
在水中安静得连水
都感觉不到
一只鸟飞过一座山
我突然清醒
山下蜿蜒着我的身体四肢 河流
我整夜睁着眼睛
黑懵懵
像鸟在水中
的倒影
鸟的眼睛
在我眼睛里睁开
一片黑
的岛
黑鸟唱着白色阳光早上好
从我头顶飞过
它的眼睛里有我的目光
远及我眼所能及的地方
那里是
我的家园 有
可可树 香蕉
而鸟的梦想是远离我 栖居于一个高空
成为自己的孤岛

 

 

 


Isolauccello

Ci sono giorni in cui sogno a occhi aperti
tutto il tempo, come quest’isola
nell’acqua, così quieta che persino l’acqua
non può dire sia qui.
Quando un uccello vola sulla montagna
a un tratto mi sveglio.
Sotto la montagna, sinuoso, è il mio corpo, quattro arti
e un fiume.
Tutta la notte i miei occhi sono spalancati,
neri, profondamente neri,
come l’ombra degli occhi
di un uccello
che si riflette
nell’acqua.
L’uccello apre i suoi occhi
nei miei
oceano scuro.
Sopra me l’isola
l’uccello nero canta un bianco assolato Buon giorno
con i miei occhi nei suoi occhi
e vede ciò che io vedo:
la mia terra
con alberi di cocco e banani,
ma l’uccello sogna a occhi aperti di lasciarmi, di restare in alto a mezz’aria
diventando la sua stessa isola.

 

Su Nuovi Argomenti altre poesie di Ming Di.

 

*

La traduzione di questi testi è stata realizzata grazie al workshop del Center za SlovenskoKnjiževnost (Centro per la Letteratura slovena), che si è svolto a Dane (Sežana) e a Ljubljana dal 22 al 29 novembre 2015 in collaborazione con Literature Across Frontiers e Društvo slovenskih pisateljev (Associazione degli Scrittori Sloveni). Ming Di e Franca Mancinelli, insieme ad altri quattro poeti, hanno partecipato traducendosi a vicenda attraverso l’inglese. Nel blog italo-sloveno «La casa di carta – Papirnata hiša» si può leggere una narrazione di questa esperienza: Un telefono senza fili. Resoconto da un workshop di traduzione poetica: qui.

In collaborazione con «Argo», il testo integrale dell’intervista, è apparso, nell’originale inglese, il 18 maggio 2016 nella versione online della rivista bimestrale «World Literature Today», con il titolo «I was born out of the chrysanthemums». An Interview with Ming Di, di Franca Mancinelli.

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Ming Di è poeta e traduttrice. Nata in Cina, si è laureata in linguistica alla Boston University e vive attualmente in California. È autrice di sei raccolte di poesia in cinese. Traduzioni delle sue poesie sono apparse in diverse lingue e pubblicate in quattro libri: River Merchant’s Wife (Marick Press, USA, 2012), Luna fracturada (Valparaíso, Spain, 2014), Histoire de famille (Transignum, France, 2015), Livre de sept vies (Recours au Poèmeéditeurs/France, 2015). Come traduttrice ha ricevuto premi e borse di studio dalla Fondazione Henry Luce, John Frederick Nims, Poetry Foundation. Tra le sue traduzioni: The Book of Cranes (Vagabond Press 2015), Empty Chairs (Graywolf Press 2015). Ha inoltre curato e cotradotto New Cathay: Contemporary Chinese Poetry (Tupelo Press, co-published by the Poetry Foundation, 2013). Cura la sezione dedicata alla Cina per Lyrikline (Berlin) e Poetry International (Rotterdam). È redattrice della rivista bilingue cinese-inglese «Poetry East West».
Sue poesie tradotte in italiano da Anna Lombardo attraverso una versione inglese, si possono leggere nel numero di dicembre 2015 della rivista «Minerva online». Sue poesie visuali tradotte in inglese si trovano su Pionline e Worldliteraturetoday.

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