Da Amor migrante y el último cigarrillo /Amore migrante e l’ultima sigaretta (Ærea | ensamble, 2018)

 

Dalla sezione Amore /Amor

Siediti qui a guardare la città che non ha fine
eppure si può toccare ogni muro
ogni asfalto.
Sanno raccontare storie di odore di benzina e neon
che frantumano notti e cuori.
Ma tu, tu siediti qui
le luci non colpiranno gli occhi
e le stelle sembreranno sorridere su questo delirio che
corre sui marciapiedi
e la signora così grassa che occupa la porta della metro
non chiuderà lo sguardo.
Ma tu, tu siediti qui
le auto e le moto ti sfioreranno in questa danza d’asfalto
e pedoni equilibristi
e semafori che hanno occhi spenti e guardano triste.
Ma tu, tu siediti qui
la nebbia del fumo non coprirà questo sogno di angoli
che non sai mai cosa nascondono
sui precipizi di cavalcavia che scavalcano la notte
come onde.
Ma tu, tu siediti qui
e raccontami il tuo nome.

*
Siéntate aquí a mirar la ciudad que no tiene fin
y sin embargo se puede tocar cada muro
cada asfalto.
Saben contar historias de olor a gasolina y neón
que triza noches y corazones.
Pero tú, tú siéntate aquí
las luces no golpearán los ojos
y las estrellas parecerán sonreír sobre este delirio que
corre por las aceras
y la señora tan gorda que ocupa la puerta del metro
no cerrará la mirada.
Pero tú, tú siéntate aquí
los autos y las motos te rozarán en esta danza de asfalto
y peatones equilibristas
y semáforos que tienen ojos apagados y miran tristes.
Pero tú, tú siéntate aquí
la niebla del humo no cubrirá este sueño de esquinas que
nunca se sabe qué esconden
en los precipicios de los puentes que cruzan la noche
como olas.
Pero tú, tú siéntate aquí
y cuéntame tu nombre.

*******

Ti vedevo passare
per i corridoi universitari
vestivi come una monaca messicana
ma avevi il sorriso del peccato
che sa d’amore.
E sulla lavagna scrivevo un verbo in are
amare
per spiegare tre coniugazioni ere
tenere
per tenere la tua mano al tramonto
l’altra in ire
fiorire
per fiorire sulla tua pelle morena
una mattina.

*

Te veía pasar
en los pasillos universitarios
vestías como una monja mexicana
pero tenías la sonrisa del pecado
que sabe de amor.
Y en el pizarrón escribía un verbo en ar
amar
para explicar tres conjugaciones en er
tener
para tener tu mano al anochecer
la otra en ir
surgir
para surgir sobre tu piel morena
una mañana.

 

Dalla sezione Migrante / Migrante

L’emigrante lo riconosci
perché anche sotto il sole del mezzogiorno
disegna
due ombre.

*
Al emigrante lo reconoces
porque también bajo el sol del mediodía
dibuja
dos sombras.

*******

Ho mani d’emigrante
tagliate ferite macchiate
da lingue e vite non mie.
Da dove vengo
non lo so.
Ricordo una madre e un padre
ma non hanno radici.
Mi sgretolo sotto la pioggia e il sole
e non avrò riparo.
Ostinatamente avanzo
verso la terra nera e muta
che coprirà un nome
perduto.

*

Tengo manos de emigrante
cortadas heridas manchadas
por lenguas y vidas no mías.
De dónde vengo
no lo sé.
Recuerdo una madre y un padre
pero no tienen raíces.
Me disgrego bajo la lluvia y el sol
y no tendré amparo.
Obstinadamente avanzo
hacia la tierra negra y muda
que cubrirá un nombre
perdido.

*******

Questo emigrare
che è sangue fuori e dentro le vene.
Generazioni di valigie
la foto di famiglia
e questa terra che si sfalda al toccare
sarà uno sguardo indietro
un compleanno sospeso
nella disperata speranza di un tempo emigrante.
E cinquantacinque anni che aspettano un altro ricominciare
con la stessa bestemmia
e uno sputarsi sulle mani a fare l’innocenza.

*
Esto de emigrar
que es sangre dentro y fuera de las venas.
Generaciones de maletas
la foto de familia
y esta tierra que se disgrega tocándola
será una mirada atrás
un cumpleaños suspendido
en la desesperada esperanza de un tiempo emigrante.
Y cincuenta y cinco años que esperan otro comienzo
con la misma blasfemia
y un escupirse la manos construyendo la inocencia.

 

Dalla sezione E l’ultima sigaretta /Y el último cigarrillo

Affitto il cuore
per pochi soldi
e regalo gli occhi
le mani non sono in vendita.
La bellezza
si può solo toccare.

*
Alquilo el corazón
por poco dinero
y regalo los ojos
las manos no están a la venta.
La belleza
se puede solo tocar.

*******

FANCULO

Ho una parola
deforme come il volto
sorella stracciata dalla epilessia
le braccia autostrade di siringhe
abbandonate al bordo del cammino.
Mio padre una cassetta di cenere lasciata tra i libri
rubati da una rivoluzione che vanta il progresso
educativo
cinquantacinque anni e una valigia di ventitré
chilogrammi
come ricordo
il tremore delle mani che cercano un lavoro
e un paese che sputa in faccia freddo e pioggia
come una speranza.
Ma resto qui con la sigaretta di sempre
a tagliarmi la bocca e il fiato.
Non ho paura di vivere
perché posso perdere
solo la vita.

*
A LA MIERDA CON TODO

Tengo una palabra
deformada como el rostro
una hermana desgarrada por la epilepsia
los brazos hechos autopistas de jeringas
abandonadas al borde del camino.
Mi padre una caja de cenizas dejada entre los libros
robados por una revolución que supone el progreso
educativo
cincuenta y cinco años y una maleta de veintitrés
kilogramos como recuerdo
el temblor de las manos que buscan un trabajo
y un país que escupe frío y lluvia
como una esperanza.
Pero aquí me quedo con el mismo cigarro de siempre
cortándome la boca y el aliento.
No tengo miedo de vivir
porque puedo perder
solo la vida.

 

Antonio Nazzaro nasce a Torino nel 1963. Poeta, giornalista, traduttore e mediatore culturale, ancora prima di terminare gli studi inizia a collaborare con i giornali L’Ora di Palermo, La Stampa di Torino, Stampa Sera e con l’emittente televisiva Videouno. Nel 1982 vengono pubblicate le sue prime poesie nell’antologia di testi poetici giovanili Il rinoceronte tra le nuvole, Genesi editrice. Trasferitosi in Messico, si diploma presso l’UNAM, Università Nazionale Autonoma del Messico, come professore di lingua italiana per stranieri. Attualmente vive a Caracas dove è stato coordinatore didattico dell’Istituto Italiano di Cultura e capo redattore del giornale La Voce d’Italia. Nel 2008 diventa coordinatore del Centro Culturale Tina Modotti con lo scopo di promuovere la cultura italiana e venezuelana attraverso varie forme di interscambio culturale. In quell’anno collabora alla realizzazione di El Bar del tiempo, organizzato con il poeta italiano Davide Rondoni in cui un gruppo di venti giovani artisti venezuelani trasformava in opere d’arte alcune sue poesie, opere presentate nel Museo di arte Contemporanea di Caracas accompagnate dalla lettura del poeta. Nel 2010 ha adattato e messo in scena l’opera di videoteatro Pedro e il capitano di Mario Benedetti. In collaborazione con l’attore Ezio Falcomer ha creato una serie di vision book che, utilizzando un nuovo stile comunicativo di facile e rapida diffusione, incuriosiscono il fruitore al fine di destare il suo interesse nei confronti della letteratura e della video arte. Nel 2013 ha scritto il libro in prosa poetica Odore a. Torino-Caracas senza ritorno, scritto e pubblicato in italiano e spagnolo e corredato da illustrazioni ad opera dell’artista argentina Mariana De Marchi. Dall’ottobre 2014 collabora alla redazione culturale della rivista web Agorà Magazine, di cui è stato uno dei fondatori della redazione in Venezuela. Nel 2014 è stato selezionato per rappresentare l’Italia al Festival Mondiale della Poesia di Caracas. Nel 2015 è stato selezionato per rappresentare l’Italia al Festival del teatro di Caracas con l’opera di video teatro Cronaca di un cronista urbano, Pedro Lemebel. Nel 2017 pubblica Appunti dal Venezuela 2017: vivere nelle proteste (Edizioni Arcoiris, 2017). Coordina la sezione poesia latina per la rivista elettronica Parco Poesia e per la rivista Atelier poesia. In America Latina collabora con riviste cartacee e digitali tra le quali, Buenos Aires Poetry e Poesía (Venezuela). Amor migrante y el último cigarrillo/Amore migrante e l’ultima sigaretta (Ærea | ensamble, 2018) è la sua più recente raccolta.

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