Nati negli anni Ottanta è un progetto a lungo termine che ha l’intento di riassumere e catalogare le esperienze poetiche individuali o collettive portate avanti da autori nati in Italia tra il 1980 e il 1989. Si tratta di poeti cresciuti letterariamente in ambiti e contesti diversi e dunque legati spesso a modi di intendere il discorso in versi del tutto differenti. Per segnalare i libri dei poeti nati negli Ottanta scrivete sul form di contatto.

Franca Mancinelli (Fano, 1981), è autrice di due libri di poesie, Mala kruna (Manni, 2007) e Pasta madre (con una nota di Milo De Angelis, Nino Aragno, 2013), uscito in anticipazione in Nuovi poeti italiani 6, a cura di Giovanna Rosadini (Einaudi, 2012). Una sua silloge è compresa, con introduzione di Antonella Anedda, nel XIII Quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2017). Sue brevi prose sono raccolte in Libretto di transito (Amos edizioni, 2018). A un’ora di sonno da qui (Italic pequod, 2018), comprende una riedizione rivista dei suoi due primi libri, con alcuni materiali inediti.

Da Pasta madre (Nino Aragno 2013)

sono tornati nomadi i quadri
scorrono come lampi rotti
sulle pareti dove un ritmo batte
chiodi insicuri, incerti semi
e tu dalla mattina presto
in piedi sulla sedia
a cercare l’angolatura esatta
il punto a cui restiamo appesi.

 

*

«ho lavorato con la morte
nel cuore per un mese».
E gli occhi le debordano al pensiero
delle notti quando all’altro lato
del letto un fiume si ostruiva
lento di rifiuti. Poi nel sonno
profondo un gran cantiere
riallacciava la vita a quattro ponti.
Sono vent’anni che dormiamo
insieme e solo ora
so che il sangue
va dal mio atrio al suo.

*

penzola a vuoto a un lato del letto
i piedi bruciati;
il pavimento trattiene il suo volto
in vene di marmo. La luce si allarga
come una macchia. Qualcuno
urtando ha versato un altro giorno.
Torneranno a tracciarsi le strade
alle scarpe che vanno
confermando i confini
di cose tra cose.

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