Dalla raccolta Camera d’aria (Fallone Editore 2018)

V.

Aspetta. L’odore dei malleoli
si mescola ai discorsi
alla lingua, ai tuoi morsi
lasciami ancora
tracimare nel tuo corpo
ritrovare la voce
le tue anche, il segno
della croce

VII.

Nello sciacquo odore delle secche,
resta.
Tragicomica, quasi nuda, disarmonica,
senza fasto,
guardami come si guarda
la stalla antica, il basto
dell’asino, il cardo selvatico.   

Non esiste indulgenza
nell’aria di nebbia;
benedetta sia la distanza
il graffio, la rabbia

IX.

Per i vicoli lunatici di questa città troppo bianca
mi agito come coda di lucertola.
Non so se il pallore del tuo viso
sia posa, o sera, o agguato dei silenzi.
Che tu viva, e veda di me
la ferita sul polso, la battaglia delle linee,
la terra nelle unghie.
Gravida è l’assenza:
immane vuoto vacilla,
preme,
schiaccia

Giuliano Maroccini (1988), pugliese di nascita, è insegnante di Lettere e art director di Verso Sud festival, rassegna di arte pubblica e arti performative che si svolge a Corato. Ha frequentato la Scuola Pound. Camera d’aria (Fallone Editore 2018) è la sua opera prima.

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