da Nata intera (Edizioni La gru 2018)

 

MADRE

Se potessi consolarmi nel tuo cervello,
arricchirei di abbondanza
ogni seme di te.
Nelle notti scadenti
dentro una carezza
elettrica e neonata,
tu mi dici:
sei nata intera.
La tua mano pallida
cucita con ago d’argento
alla mia negligenza
si trasforma in scoperta;
perenne di noi.
La mia risposta circola
nel tuo sangue;
perdonami.

 

SE CONTINUO

Se continuo a drogarmi
di sentieri di pietra,
di peste,
di malaria nascosta
tra l’organza,
e di odio
risorto in cima ad una croce,
Continuerò a considerare seta
la maglia di lana
che protegge questi mali
dal gelo.

 

AMEDEO MODIGLIANI

Jeanne non pensare.
Rasati a zero,
dai ai tuoi capelli
la possibilità di urlare
tra le rotture del
nostro grembo.
Jeanne, non precipitare.
Non farlo per me,
congela le vene,
ama la Bibbia,
sputa la neve.
Io
ancora mi sento investito dal tuo tormento.
E mentre nevrotici
osservo questi piedi
sudati tra le tele,
una stella cadente
mi confessa
che
L’amore
è suicidio
sempre.

 

Maria Grazia Nappa (Caserta, 1985). Nel 2018 ha pubblicato la prima raccolta Le brutture dei cuori scalzi (Aletheia),  seguita da Nata intera (Entropia – Edizioni La gru) .
Vive tra Caserta e Vigevano.

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