Nella poesia In finsteren Zeiten (In tempi oscuri), il poeta Bertold Brecht scrive: «Tuttavia non si dirà: i tempi erano oscuri / ma: perché i loro poeti hanno taciuto?».
La poesia in Italia sembrava aver progressivamente perso terreno nei confronti dei lettori e del pubblico in generale, sembrava essere sparita dai teatri e dalle librerie, dai luoghi canonici del sapere. Recentemente, dopo gli anni della crisi, molti piccoli e medi editori, nonché le grandi case editrici che hanno fatto la storia del Novecento, stanno rilanciando i loro cataloghi con opere di poesia, pescando anche nuovi autori dal mondo dei social media, dai recenti format teatrali come il poetry slam e continuando contestualmente a puntare su quegli autori che si sono sempre attestati per il livello altissimo della loro produzione poetica.
Il quadro complessivo fa ben sperare, ma la gestione delle informazioni per diversi fattori è rimasta ancorata a logiche novecentesche, dove per esistere nel mondo della letteratura bisognava far parte di movimenti o gruppi solidali, costruendo attorno a sé un consenso di sodali piuttosto che di lettori, costringendo la poesia in nicchie di autoreferenzialità incapaci di dialogare con un pubblico ampio ed eterogeneo.

Poesia del nostro tempo nasce nel 2015 da una costola della redazione della prestigiosa rivista Argo con l’obiettivo di far dialogare nuovamente la poesia con la realtà, anche attraverso i nuovi strumenti editoriali multimediali, con esplorazioni tematiche dentro alcuni grandi questioni del nostro tempo, dalle crisi finanziarie alle guerre, dalle migrazioni alle tensioni sociali, senza trascurare le relazioni tra poesia e pubblico, con l’obiettivo di garantire un’informazione su quelle opere meritevoli di essere condivise e rilanciate a partire da un livello medio, nella speranza di trovare l’eccellenza, ma attraverso uno sguardo poliedrico e trasversale a generi e categorie, in dialogo con l’editoria e aperto a tutti i modi in cui la poesia oggi si rappresenta.

Midnight Magazine nasce nel settembre 2016 dal progetto di Michele Laurelli con l’intenzione di affermarsi come rivista culturale di ampio respiro. Nei suoi primi due anni il giornale si è dimostrato all’altezza di questo compito collezionando premi, visualizzazioni, nuovi lettori e tanti nuovi collaboratori. Adesso, sotto la nuova direzione editoriale, Midnight si configura in modo sempre maggiore come “contenitore generazionale”, una redazione di ragazze e ragazzi giovani (alcuni giovanissimi) che lavorano uniti per raccontare ai lettori questa frastagliata e complessa realtà. Ma Midnight è anche un contenitore inter-generazionale, che cerca di unire alcune delle più solide esperienze culturali per farle dialogare e scontrare tra loro.

Nel 2018, dopo l’edizione di tre annuari di poesia e la nascita del blog, grazie all’impegno della rivista Argo, la redazione di Poesia del nostro tempo trova come compagno di viaggio proprio il nucleo di redattori di Midnight Magazine, rilanciando un’idea fondamentale (che i classici avevano già fatto propria), che i poeti siano ancora gli specchi del loro tempo in grado di realizzare un giornalismo di alto profilo. In un’ottica orizzontale di condivisione delle esperienze e delle informazioni, nasce una nuova avventura verso l’idea di un network di poesia e critica della realtà. Il percorso, come è facile capire, è molto ambizioso, tuttavia sembra a noi obbligatorio per il livello delle riviste e per le biografie dei partecipanti tenere alto lo sguardo. Si dirà: in tempi come questi? E a questa domanda si potrebbe rispondere con il Pasolini di Poesia in forma di rosa, possa essere di buon auspicio per la nostra Mezzanotte: “Quando una troupe invaderà le strade / di stanotte, sarà una nuova epoca.”

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