Nati negli anni Ottanta è un progetto a lungo termine che ha l’intento di riassumere e catalogare le esperienze poetiche individuali o collettive portate avanti da autori nati in Italia tra il 1980 e il 1989. Si tratta di poeti cresciuti letterariamente in ambiti e contesti diversi e dunque legati spesso a modi di intendere il discorso in versi del tutto differenti. Per segnalare i libri dei poeti nati negli Ottanta scrivete sul form di contatto.

 

Maddalena Bergamin è nata a Padova nel 1986 e ha compiuto i suoi studi all’Università Ca’ Foscari e alla Sapienza, dove si è laureata in critica letteraria, con un successivo dottorato alla Sorbona, dove insegna lingua italiana. Del 2007 pubblica la sua prima raccolta di poesie Comunque, la pioggia. Suoi testi sono apparsi in rivista e sul web e ha partecipato a diversi festival internazionali. L’ultima volta in Italia viene pubblicato nel 2017 da Interlinea all’interno della collana Lyra giovani a cura di Franco Buffoni.

 

 

 

Chi ha detto che questo è il paese
del mare non sa delle nostre giornate
su tangenziali padane, della periferia
latina malmessa e delle grigie ore
che ci separano dalla vista del sole.
Non sa di come sia estranea alla nostra
la vita che di noi si racconta

 

 

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L’ultima volta in Italia
facevano santi i papi
era un pacchetto di due
al prezzo di uno. Il palinsesto
ne risentì: non più giochi a premi
non fiction su preti inventati
ma storia vera e documentata
di miracoli alla luce del sole.
Nel frattempo su Facebook
si diffuse la notizia di un giovane
morto schiacciato dalla croce
del santo. I miscredenti gridarono
al contro-miracolo, ma la voce
si spense surclassata dai fasti.
Cristo era a terra con i piedi
amputati, enorme in mezzo alla valle.

Il 27 aprile 2014 Jorge Mario Bergoglio proclama santi Angelo Roncalli e Karol Wojtyła. Tre giorni prima, il ventunenne M.G. muore a Cevo, durante una gita con i compagni dell’oratorio. Il ragazzo viene travolto dal crollo della croce eretta in onore di Papa Wojtyła. M.G. abitava a Lovere, in via Giovanni XXIII. Nel paese sono state annullate, in segno di lutto, le celebrazioni in onore dei due papi santi.

 

 

 

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La trempe du verre est destinée à en renforcer les propriétés mécaniques

Ce traitement consiste à chauffer le verre
au-delà de 600 °C, puis à le refroidir bru
talement par convection forcée, opération
qui a pour effet de mettre les deux faces en
compression, la zone intérieure étant en
tension. Cette opération de précontrainte
augmente considérablement la résistance à
la flexion, à la compression, aux chocs mé
caniques et thermiques. S’il vient à se bri
ser, le vitrage se fragmente en petits éclats
émoussés limitant les risques de blessures.

(Fédération française des professionnelles du verre)

 

Je suis une vitre: je regarde dans le vide
Assise à la frontière du dehors
je m’effondre dans la chaleur
Je vois le noir visage de la douleur
Enfermée dans son écrin : les vieux
coffrets de maquillage. Je sors enfin
du fond brûlant, trempée car j’ai
changé mes molécules, je suis
stratifiée, douée d’une force violente
qui vient de mon enfance transparente.

 

 

Sono un vetro: / guardo nel vuoto / Seduta alla frontiera del di fuori / sprofondo nel calore / e vedo il viso nero del dolore / rinchiuso nel suo scrigno: / le vecchie trousse del maquillage. Riemergo finalmente / dal fondo in fiamme, temprata perché / ho scambiato le molecole, sono / stratificata, dotata di una forza dirompente / che viene dalla mia infanzia trasparente.

La tempera del vetro ha lo scopo di rinforzarne le proprietà meccaniche. Il trattamento consiste nel riscaldare il vetro a più di 600°C, raffreddandolo poi brutalmente tramite convezione forzata. Tale operazione consente la compressione delle due facce, giacché la zona interiore entra in tensione. Il procedimento di precompressione aumenta considerevolmente la resistenza del vetro alla flessione, alla compressione, agli choc meccanici e termici. Se dovesse essere infranto, il vetro si frammenterà in piccole schegge smussate, che limitano il rischio di ferite.

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