da L’ottavo giorno della settimana (LietoColle, 2017)
dalla Parte Prima
La promessa dell’autunno
e questi fiori di menta, l’appunto,
mi appunto
la mela marcia, le mani svilite sul bancone,
gli occhiali da pulire
il quarto pianto, il quatto fiato
l’eccessivo sforzo dell’orologio
il legno che si deve tenere stretto
per scorticarlo
il sughero intagliato
la stupidità che mi viene a galla
il caro libro sulla piena, la pena
di smarrirti non appena.
*
Forse non piangi più
e sei lontano come giove
dalla commossa erosione
che mi dava la tua voce;
quel silenzio lungo
che sentivi
ero io
che lasciavo il miraggio
accadere,
farmi un cadere
come clessidra
grano per grano
e poi girarla
e ancora rovesciarla;
tempo al tempo,
nessuno formava così bene
il mio deserto.
*
dalla Parte seconda
Scheda nulla il tuo volto che sfuma,
un dolore da soma
fuso con la schiena, fatto carne
nella carne, figlio che cambia la scapola
cambia il passo, la zoppìa
che precede il freddo,
un antico segno, un proverbio per il maltempo;
così il tuo mancare all’orecchio
al collo
alla bocca
chiama l’autunno della foglia;
svestendomi ne ritrovo una
la raccolgo,
anche per oggi ti ripongo
non mi oppongo a questa sintesi,
alla sbilancia di istanti distanti.
*
dalla Parte Terza
E in quel prenderci le mani
lasciando dondolare le braccia
poteva essere come prima di ballare
spolverarci le spalle di fiori
coltivare giardini girevoli
una destrezza per l’ebrezza.
Invece la timidezza –piccolo giuda con la destra in tasca–
la viltà per la vita
la consunzione dell’ebanista
la lima già posata
l’età della pigrizia
ci lasciavano lì,
sconfitti dai treni
dai tabelloni con gli asterischi
pieni di segatura negli occhi.

Daniela Andreis, giornalista, vive e lavora a Verona. Ha pubblicato raccolte di racconti e fotografie nel libro La terra piana (Nuoviorizzonti, 2001) e I maestri del tabacco (Nuoviorizzonti, 2004). Ha rielaborato storie della cultura locale che sono state portate in scena da Gianni Franceschini. Con il racconto La leggenda della strega di Terranegra ha vinto, nel 2001, il primo premio di narrativa Giulio Leati. Nel 2009 ha curato la biografia Due centimetri tra mare e fiume, Storia di Mario Crocco. Nel 2011, con la poesia Mi chiamo disabitata, ha ricevuto la menzione di merito al Premio Internazionale di Poesia Luigi di Liegro. Nel 2017  ha pubblicato la raccolta poetica L’ottavo giorno della settimana (LietoColle) e nel 2018 suoi testi sono apparsi nell’antologia Il corpo, l’eros (Giuliano Ladolfi, a cura di Franca Alaimo e Antonio Melillo).

 

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