Le Lezioni di casa di Eva Taylor affrescano lo spazio «ciclopico, saggio e distante» della casa e degli oggetti custoditi al suo interno riconsegnandoceli come una realtà piena, viva, animata da contraddizioni e tremori intimamente umani. Stanza per stanza si compone un mosaico di ritratti ambientali, storie e ricordi. Il Signor B, immaginario destinatario delle liriche epistolari della prima e principale sezione, rimane sulla soglia di ogni testo fino al punto che la sua stessa presenza in esso diventa scontata, familiare. Lo stesso accade al lettore che pagina dopo pagina si addentra nei luoghi sentendoli sempre più vicini, sperimentando un’appartenenza che prescinde dalla presenza. Così che la poesia diviene anch’essa spazio di condivisione e d’incontro mentre alla parola è affidato il difficile compito di creare l’alchimia estetica e di dosare gli equilibri tra le parti. Al termine della lettura, resta la complicità di uno sguardo attento che insegna a muoversi nello spazio del quotidiano distinguendo il superfluo dall’essenziale. (Motivazione opera vincitrice ex aequo Sezione B – Raccolta inedita – Non opera prima 4a edizione Premio nazionale editoriale di poesia “Arcipelago itaca”)

 

Da Lezioni di casa (Arcipelago Itaca, 2019)

Caro Signor B,

il Conte mi ha dato delle lettere
con poesie scritte negli anni Cinquanta.
Le ha trovate in un armadio,
avvolte in un panno di lino.

Poesie d’amore a sua madre,
lui non le capisce, sono in tedesco.

Quando restituirò le lettere
non parlerò dell’amore, non parlerò del dolore.
Parlerò delle lingue, del dolce stil novo
che ci manca.

*

Caro Signor B,

quando ho salito le scale
mi guardavo intorno
e sentivo le braccia della casa,
stringersi intorno a me.
Mi dirigevano verso tre stanze:
la stanza delle porcellane rotte,
la stanza dei rammendi
e in quella delle pagine strappate.

Poi al secondo piano
un’altana con persone sedute:
un profugo istriano
con il mare negli occhi,
una ragazza dimenticata
dalle camere per studenti,
il figlio della balia
fratello di latte del Conte
ancora gioca in una vasca.

Ognuno con un pezzo del tempo della casa.

*

Caro Signor B,

guardi questa foto:
il bisnonno porta una giacca lunga
– contadino dell’Ottocento –
braccia dritte lungo il corpo
come un militare
sembra forte, ma la giacca è troppo larga.

Accanto la figlia, mia nonna
sedici anni forse,
un fazzoletto in mano
come se salutasse
il mondo intero.

Dal 1913 ridono per sempre
davanti a quella casa
il Fachwerkhaus.
Parola di casa
parola composta, ma angusta
con travi di legno
come segnali
verso il dentro.

*

La culla è in fondo
le coperte sono strette.
Sento il loro respiro
ma non vedo.

La mattina c’è una luce,
chiama
come se dovessi
ancora nascere.

*

Sono nata vicino a un confine.
Qualcuno sognava sempre
di andarsene.
Sulle labbra di mia zia diciottenne
si leggevano parole d’addio.
Erano solo sillabe
pelle sgretolata
come pezze di stoffa.

Lo sguardo della zia
a malapena vede
la pioggia cadere oltre il fiume
Leine – linea corda
che tira lenta.
Il fiume si fa profondo
il respiro si taglia.

*

La casa del nonno

Nei muri le crepe
le finestre spalancate
sul prato il bianco delle oche
il tiglio piantato quel giorno.

Sento i racconti degli ultimi anni:
le notti senza sonno e le lettere,
i viaggi, le attese e la rabbia.

Io guardo
ma tu sull’altro lato della strada
in questo luogo dove sei nato
non torni più
per una virgola di legge
messa a Mosca
firmata a Berlino.

L’ombra del tiglio abbraccia noi due.
Ma tu non dimentichi
e io da qui fuggo.

Eva Taylor è nata in Germania e insegna lingua tedesca in Italia. Nel 2015 ha pubblicato il romanzo Carta da zucchero (Fernandel), con cui nel 2014 ha vinto il Premio “InediTo – Colline di Torino” e nel 2016 il Premio “Gelmi di Caporiacco”. Nel 2010 sono uscite due sue raccolte di poesia, una in tedesco, Gartenarbeit (San Marco Handpresse), e una in italiano, Volti di parole (Edizioni l’Obliquo). Una sua prima raccolta di poesie in tedesco, Schneebuch, è stata pubblicata per le edizioni d’arte Ericvan der Wal nel 2008. Del 2006 il suo primo volume in italiano, L’igiene della bocca (Edizioni l’Obliquo). Suoi testi, di poesia e prosa, sono stati inclusi in varie antologie e riviste, sia italiane che tedesche. All’attività di scrittrice affianca quella di traduttrice, di prose autobiografiche della scrittrice e pittrice tedesca Unica Zürn (per le Edizioni l’Obliquo), di una scelta di poesie di Elisa Biagini, Anna Maria Carpi e altri (dall’italiano in tedesco), di Uljana Wolf, di Rüdiger Görner nonché dei poeti turco-tedeschi Yüksel Pazarkaya, Zehra Çırak e Hasan Özdemir (dal tedesco in italiano). Fa parte della Compagnia delle poete.

 

 

Immagine di Jaime Heiden

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