Dalla raccolta Una bellezza lontana (Gnasso Editore, 2018)

 

Senza attese

Puoi colpirmi e tracciare la linea
che divide i miei occhi dal tuo corpo.
È un Natale senza attese.
L’albero senza frutti né regali,
senza fiori.

I colori del silenzio.

La tua spalla
è dove la mia guancia non cade più.
Non ho voglia di leggerti se non posso scriverti.

Sulla lingua il sapore del vino
che il vicino ci ha lasciato l’estate scorsa.

Ci riscopriremo estranei,
ma io non voglio saperlo.
Non ho voluto ascoltare
nemmeno quando hai detto
Ho paura delle tue mani.

 

L’esatto ricordo

La nostalgia per gli attimi di gloria
e gli attimi di pace
ed il poi racchiuso nel mentre.

Accanto al caffè,
il cucchiaino osserva
tira le somme:
non è dolcezza questo perdersi
semmai disperazione,
silenzio esploso nel diluvio.

L’esatto ricordo di bugie perse per strada.

Ho fatto buon viaggio,
ho acceso la luce.
Una volta tornata a casa,
non so se non averti trovato
è stato sorpresa o sollievo.

 

Le parole che ti ho lasciato

Guardare i cigni affondare.

Tu che perdi la presa su qualcosa
che non hai mai tenuto in mano.
E ciò che non è stato
ci fa ancora la bocca amara e gli occhi lucidi.

La differenza tra tornare indietro e tornare a casa.

Vedi, anche le coccinelle, a volte, hanno sfortuna.
Anche le mantidi si innamorano.

Le parole che ti ho lasciato
sono altalene
che rimangono a mezz’aria
e poi, fermate nel tragitto,
non sanno chiedere perdono alla forza di gravità.

 

Sara Comuzzo (Udine, 1988) ha vissuto in Canada, Scozia, Australia, Nuova Zelanda, Africa, Irlanda e Inghilterra. Ha vinto il Premio ‘Valerio Gentile’ con la raccolta di racconti Dove nessuno può cadere (Schena Editore, 2014). Alcune sue poesie e recensioni sono comparse su diversi riviste online e siti. Una Bellezza Lontana è la sua quarta raccolta di poesie. Ha appena completato un master in letteratura moderna e studi di genere alla Sussex University, con una tesi sul teatro di Sarah Kane. Vive e lavora in Inghilterra.

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