Dalla raccolta Tempora (L’Erudita, 2018)

 

Tu mi chiedi

Tu mi chiedi
se sono stanco, ma non di cosa
e a cosa sto pensando.
È nella domanda ancora tronca
che tradisci trafelata
l’arte, tutta nostra,
di non volere in realtà
alcuna risposta.

 

 

Convivialità

La convivialità mi fa
orrore
puntura
trafittura
orrore l’esotico
l’agopuntura
Grazie
Scusa
il gatto e le sue
fusa
Odori come
schiamazzi
Amo mio figlio ma
la convivialità
l’umanità
che senso ha?

 

La persistenza della memoria

…coi miei racchiusi bocci
che non sanno più esplodere oggi sento
la mia immobilità come un tormento”
E.Montale

La mia mente è ventilata.
Troppi sono i refoli che tra le porte
malchiuse danno sul cortile.
Strano luogo la memoria,
dove imponderabili parvenze
si schiantano su friabili respingimenti.

Non so se sia la prova di un altrove
che conosce la memoria, oppure il morso
che giunge da lontano a ricordare
tutto ciò che siamo…

Per me essa è pura permanenza,
limite impazzito che nega
fine e principio, sentenza atroce
che prefigura la mia disaffezione.

 

 

Giulio Mazzali è nato a Velletri nel 1979, ma risiede stabilmente a Cisterna di Latina, dove lavora come insegnante e si dedica alla poesia. Ha partecipato a diversi concorsi letterari, pubblicando, nel 2012 e nel 2016, alcune liriche nelle antologie edite dalla Fondazione Mario Luzi. Nel 2018 pubblica Tempora, sua prima raccolta poetica.

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