Maggio ci porta molti doni.
Innanzitutto il progetto Poesia del nostro tempo rinasce grazie alla collaborazione tra Argo e Midnight MagazineSperiamo vi piaccia la veste grafica del nuovo sito, che ospita strumenti di promozione più efficaci, nonché modi che aiutano concretamente la redazione, per il momento l’ingresso della pubblicità e, a breve, altri servizi dedicati all’editoria e ai poeti. A proposito, è fondamentale anche ricordarsi di destinare il 5×1000 all’associazione editrice di Argo, Nie Wiem, inserendo il codice fiscale 93099820420 nell’apposito riquadro della dichiarazione.

Un ringraziamento ai lettori: non smettono mai di stupirci, perché osserviamo un’attenzione particolare provenire dai social, che riconoscono i nostri redattori come influencer, cioè in grado di realizzare una buona comunicazione ed essere seguiti. Questi riconoscimenti ci spronano a migliorare ancora di più, proprio nella comunicazione e divulgazione della poesia. Ma veniamo a noi…

Patrizia Vicinelli resta saldamente in testa nella classifica di maggio, seguita da Gian Mario Villalta e da Giuseppe Nava, che con il suo libro sulla Grande Guerra è, negli ultimi tempi, balzato in vetta. Una classifica vivace, piena di colpi di scena: nei mesi precedenti le più lette sono state le novissime Laura Marino (post più letto nel 2017) e Elena Zuccaccia (post più letto a gennaio), poi raggiunte da autori consolidati come Gian Mario Villalta (febbraio) e Alberto Bertoni (marzo)… Infine, un mese di aprile un po’ pazzerello, ci consegna un’altra novità: fa irrompere una nuova figura sulla scena di questa classifica, a dire il vero una poeta che ha avuto un concreto successo di pubblico e vendite a Pordenonelegge, ma sconosciuta ai più, cioè l’udinese Francesca Martinelli, alla sua seconda pubblicazione con una serie dedicata agli ex-voto.

I primi tre

Patrizia Vicinelli è stata ricordata da Davide Galipò in un saggio presente anche in Confini, l’annuario di poesia che abbiamo pubblicato con Istos Edizioni, dove si mette in luce la poliedricità di questa autrice. Un esempio, la poesia di Patrizia Vicinelli, di come si possa coniugare sperimentazione, pratiche di scrittura, oralità e riflessione sulla società. Galipò scrive che “il percorso della Vicinelli ha rappresentato un esempio lampante di come la poesia potesse, nell’epoca di disgregamento dei valori borghesi, in quel decennio che va dal maggio ’68 alla fine del ’77, decostruire il linguaggio del potere attraverso l’uso consapevole, da una parte, della parola, ormai alienata dal linguaggio giornalistico e pubblicitario, e dall’altra del fonema liberatosi del (solo) messaggio verbale. In questo modo, la parola diveniva oggetto e la poesia suono”.
Siamo felici che il pubblico continui a premiare questo saggio: per la redazione ha il significato che la divulgazione di  livello, pur in forma saggistica, è in grado di raggiungere i lettori; pensiamo che questo accada quando l’approfondimento lega non solo i tecnicismi o i generi, ma si relaziona con la realtà e la società. Questo saggio su Patrizia Vicinelli è, in definitiva, un manifesto di come Poesia del nostro tempo desideri interpretare, oggi, la comunicazione del sistema letterario.
Al secondo posto, Gian Mario Villalta (nella foto di Dino Ignani) e la recensione a Telepatia (LietoColle 2016) di Carolina Rossi. “Che cosa farebbero senza l’amore?”, pare domandarsi Villalta in questa opera sugli uomini più di ieri dispersi nel pulviscolo. Già grazie a Vanità della mente (Mondadori 2011), Villalta aveva portato a maturazione la sua poetica in italiano (non dimentichiamo il libro nel dialetto della provincia di Pordenone, Vose di vose, edito da Campanotto nel 1995), e Telepatia non fa che confermare la qualità a cui è arrivato.
Al terzo posto, a sorpresa, si colloca Giuseppe Nava, che con l’opera Esecuzioni rielabora in endecasillabi le sentenze a morte emesse durante la Grande Guerra. “La sfilza di fucilati al petto o alla schiena con disonore, ma senza difesa alcuna, è raccontata con le parole delle sentenze, e relative motivazioni, ridondanti di retorica patriottarda, che segnalano un gap comunicativo insanabile. Neanche una parola o una stringa è estranea ai registri delle sentenze, mentre la lettera di un condannato a morte alla moglie sembra voglia sciogliere il groppo emotivo e aprire in soggettiva un varco al dolore”.

Durante il mese di maggio si può leggere l’anteprima di After Lorca, il libro di Jack Spicer, prodotto con la nostra collaborazione e ora in promozione su produzioni dal basso; continueremo a presentare su Poesia del nostro tempo i bestseller direttamente dai piccoli e medi editori (vedi la classifica). Continuate a seguire le nostre rubriche, come il Laboratorio di Poesia a cura di Alfonso Maria Petrosino (mandateci i vostri poemi!), Slammers sui poeti del poetry slam a cura di Paolo Agrati (ad aprile la protagonista è stata Alessandra Racca); a cura di Silvia Rosa, Confine Donna sulle autrici legate al concetto di migrazione sia per storia personale che elettiva (l’intervista a Anila Hanxhari) e Scaffale poesia sugli editori (date un occhio all’intervista più letta in assoluto sul nostro sito, a Elisa Donzelli); Parole dai mitici 00 sui libri usciti nel decennio precedente a cura di Alice Tomaselli, partita con uno dei poeti più seguiti in rete nel passato decennio, Lorenzo Carlucci.
Rimanete con noi, in attesa di novità estive!

Tutta la classifica*
1. Patrizia Vicinelli
2. Gian Mario Villalta
3. Giuseppe Nava
4. Laura Marino
5. Elena Zuccaccia
6. Francesca Martinelli
7. Gassid Mohammed
8. Marko Miladinovic
9. Rachel Slade
10. Alberto Bertoni

* Per la classifica vengono presi in considerazione i post più letti nell’ultimo anno su Poesia del nostro tempo

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