CONFINE DONNA – XII PUNTATA

Qual è stato il confine che ti ha segnata di più, cambiandoti, quello dal quale hai sentito di non poter più fare ritorno?
Non sono i confini che segnano o cambiano le persone. Vivere la vita non è concetto geografico. Non del tutto. Un essere è tale alle Isole Figi o alle isole Eolie. Conta la storia del proprio destino. Abito il mondo senza confini come avevo già detto. Poesia e Arte non hanno confini ma il potere di segnare il mondo.

da lingua a lingua

La mia poesia italiana è o non è?
Nell’italiano mi sono rifugiata come in una certosa.
Ritorno al russo – ritorno di figliol prodigo, возвращение блудного сына, eterno ritorno.
Viaggiare – fuggire. Ma, sì! Questi viaggi sono fuga per lasciare intaccata e intoccabile la
solitudine
di uno
da lingua a lingua

da erba a erba
si muovevano a cavallo immense moltitudini dei nomadi.                       

Evelina Schatz è nata sul mare di Odessa. Figlia d’arte, da tempo vive e lavora in Italia: dal 1998 la sua vita scorre fra Milano e Mosca. Poeta bilingue, scrive in italiano e in russo. L’ opera omnia della sua poesia in lingua russa è uscita nel 2005 per la casa editrice Russkij Impuls (Mosca), accompagnata da una rilevante pubblicazione di tre studiosi, A.Golovanova, V.Kalmykova, G.Kulakin: Archeologia del poeta. Dizionario delle immagini di Evelina Schatz, recensito da M.Gasparov.  È artista e performer, saggista e giornalista, storica e critica d’arte, regista e scenografa, ricercatrice culturale. Suoi saggi, scritti di narrativa e di teatro, poesie e racconti sono stati pubblicati in Italia e in Russia, in numerose antologie, manuali, riviste specializzate. È curatrice di mostre d’arte contemporanea. Ha collaborato diversi anni con il Corriere della Sera. Dopo una lunga esperienza nell’ambito della poesia visiva, del libro-oggetto e del libro d’autore, nel 1996 inizia a lavorare su opere plastiche, creando poesie-sculture, ceramiche e assemblaggi di materiali e segni che chiama re-melt. Operando in più campi dell’espressione artistica, è arrivata a un linguaggio in cui poesia, scultura, assemblaggio e collage, teatro e performance si mescolano in un unico oggetto artistico. La televisione della Federazione russa ha prodotto un film fiction-documentario Donna: variante del destino (regia di V. Makedonskij, musica A. Talmelli, 1993), in cui ha recitato se stessa. In particolare, per diversi anni ha lavorato come aiuto regista al Teatro alla Scala con i registi Ljubimov, Končalovskij e Krejča, e come produttrice cinematografico. Negli anni Novanta è Vice Presidente del Consorzio Internazionale Capolavori dell’arte (strategie e nuove tecnologie per la cultura) con sede a Mosca. Membro effettivo dell’Accademia Internazionale della futurologia di Mosca, Membro effettivo dell’Accademia di filosofia dell’economia (presso L’Università Lomonosov di Mosca), membro dell’Unione degli artisti della Repubblica federale russa. Continuando le tradizioni futuriste e di Samizdat, ha creato due minuscole e preziose case di edizioni d’autore kãrwãnSamizdat e CaffèLADOMIR, curando personalmente il design.

 

La rubrica “Confine donna: poesie e storie d’emigrazione” è ideata e curata da Silvia Rosa

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