CONFINE DONNA –  II PUNTATA

Qual è il confine che ti ha segnata di più, cambiandoti, quello dal quale hai sentito di non poter fare ritorno?

Cara Silvia, questa è una bella domanda, per me molto attuale. Sto imparando che si può sempre fare ritorno. Forse si ritorna diversi, ma si ritorna. Il confine segna una rottura ma è solo un segno sulla terra o dentro di noi che possiamo ri -disegnare! Sconfinando si cambia e non si è mai più gli stessi, è vero. Ma questa è la costante di chi sconfina. Uno dei valori del viaggiare è scoprire che si sconfina sempre e che si cambia continuamente. Ma qualcosa di te rimane sempre uguale. A volte sembra che stai percorrendo una strada che ti allontana dai passi prima realizzati, in realtà stai percorrendo una scala a chiocciola! Alcune cose sono nuove, altre le vedi sotto un’altra ottica ma questo è solo perché la scala a chiocciola ti porta a vedere il mondo sotto aspetti diversi. Sogno di ritornare ai luoghi della mia infanzia boliviana. Non sono ancora riuscita a fare questo viaggio. Lo farò prima o poi. Sono già ritornata ai luoghi della mia infanzia svedese e ai luoghi della prima infanzia argentina. Non sono viaggi facili, quelli del ritorno, ma sono fortunata, posso affrontarli e per ora mi sta piacendo molto. A volte riesci perfino a ricostruire un nuovo ruolo per te, in quel vuoto lasciato anni fa. Devi però ricostruire.

Esilio II
La sera
mentre tutti chiudevano la porta a chiave per dormire sicuri
mio padre
girava il chiavistello dalla parte opposta
Preparo una via di fuga diceva
e nel cuore della notte
in preda agli incubi
fuggiva di corsa nel bosco
urlando a squarciagola
fino a mandare lontano
i mostri notturni.

Candelaria Romero, nasce nel 1973 in Argentina da genitori poeti. Risiede dal 1977 al 1980 in Bolivia e dal 1981 al 1992 in Svezia, dove riceve la cittadinanza svedese. Dal 1992 vive e lavora in Italia, occupandosi di narrazione orale presso le biblioteche e le scuole. A sette anni inizia la sua formazione artistica diplomandosi nel 1991 presso il Ginnasio d’Arte Drammatica Södra Latin di Stoccolma. Approfondisce gli studi di teatro e danza in Danimarca, Spagna e Italia. Dall’età di diciannove anni lavora come attrice professionista e collabora con compagnie in tutta Italia. Da menzionare la partecipazione come attrice nella produzione teatrale Prometeo incatenato per la regia di Claudio di Scanno – Dramma Teatro/Teatro Stabile d’Abruzzo (2005/2006). Nel dicembre 2008 vince il premio nazionale “Bianca Maria Pirazzoli” come migliore attrice. Produce e presenta opere di teatro e di poesia. Nel 2013 è ideatrice del progetto di volontariato culturale “Il circolo dei narratori”. Cofondatrice della rivista web di letteratura della migrazione El Ghibli, è inclusa nell’antologia Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano, a cura di Mia Lecomte (Le Lettere, 2006) e nell’edizione americana A New Map: The Poetry of Migrant Writers in Italy, a cura di M. Lecomte e L. Bonaffini (Legas, 2011). Partecipa a convegni nazionali e internazionali e i suoi lavori sono presenti in diverse riviste di poesia, didattica e filosofia. Pubblica Poetica e teatro civile – tre monologhi per Amnesty e Survival, raccolta drammaturgica (Aracne, 2010 e ristampa aggiornata 2011). Nello stesso anno pubblica Poesie di fine mondo, raccolta poetica edita da Lieto Colle (II ed. 2013). I suoi scritti sono inseriti nel progetto L’italiano degli altri promosso dall’Accademia della Crusca e dal Ministero per gli Affari Esteri in Italia (Ed. Treccani). Fa parte della Compagnia delle Poete, diretta da Mia Lecomte (Roma), che presenta nel 2012 a New York e Washington, su invito dell’Istituto di Cultura Italiano degli USA, e nel 2014 a Parigi e Rabat (Marocco). Nel 2014 esce la seconda raccolta poetica Salto mortale, edita da Lieto Colle.

 

La rubrica “Confine donna: poesie e storie d’emigrazione” è ideata e curata da Silvia Rosa

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