da La Valle (Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione 2005)

Nasce il Dio, e nasce pure l’uomo
quando rispunta il verde della natura,
risorge lo spirito santo delle cose.
Antica gioia è mia, e pena nuova,
dei petali della rosa che cantano
l’amore delle spine, mirabile
liberazione da ogni gambo,
il divenire un profumo puro;
sono l’anima della pianta che, maturando,
si trastulla nel sole, come lui brillante
e moritura: ma in questa morte
inneggia il coro di api e farfalle,
la beatitudine dei pistilli, dei piccioli,
il frutto in fieri, il sapore in posse
della foglia caduca, dell’alborello inerme
e deciduo: io sono ed ero e sarò
l’essenza agrodolce del mutamento,
quel che sopravvive quando dall’agro
svanisce ogni fiore e ogni stelo.
Io sono una diafana presenza,
la vite che si tramuta in licore,
la primavera presaga dell’inverno.
Sono l’eterno scorrere della linfa,
la nascita dell’idea della morte,
e quando ogni vita sarà sepolta
sarò il miele di un frutto acerbo.

*

Si palesa, sul palinsesto di Dio,
un occhio giallo, occhio che s’immensa,
inafferrabile stella, segreto lumen;
mi guarda, mi fissa, mi scruta, mi penetra,
m’illumina di metafisica luce,
m’impala sui raggi del tramonto,
mi trafigge, m’inchioda all’orizzonte,
mi fa tenue come foglia d’oro fino,
m’imprime il ricordo di cose mortali
e mi fa cadere come corpo morto.

*

Nel limbo tra le tenebre e l’alba
infrange il silenzio un merlo
come una volta ruppe pure il guscio
dell’essere. Ed io, alla deriva
su monti inospitali come il mare
intravedo nei flutti della roccia
un’isola incantata dal ritornello
di ali bianche tese alla luce.

 

Gerald Parks (1945 Stato di Washington Usa-2004) dal 1970 fino alla sua morte ha risieduto a Trieste, dove ha ricoperto il ruolo di Professore Associato all’Università di Trieste, Scuola Superiore di Lingue Moderne.  Ha pubblicato numerosi saggi, monografie e traduzioni, e opere di poesia sia in inglese che italiano: Gente di confine (1977), Epodi ed epigrammi (1987), Lumen (1992), Quake (2000), Orfeo (2004). La valle è uscito nel 2005 con la prefazione di Gianfranco Scialino.

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