da Tócu per Tócu (Associazione Primalpe Costanzo Martini)

U galu ed tóla
grupau insuu canpanïn
u s’ l’è inpayò.
Trei brundurúi blö
sutt e ae shure gione.
Carvò eshti vu.
Drisandu a cua
u abogia in gatu,
pöi u sa-a mórde.

Il gallo di latta / legato sul campanile / è scappato. / Tre mosconi blu / sotto i fiori gialli. / Carnevale estivo. / Drizzando la coda / sbadiglia un gatto, poi se la morde.

* * *

Pasunoi cröze.
Ognön u shta insee sue,
per nen ’nganbose.
Perle ed sidú
i jgüyi insii sógni.
Chishïn ‘ngaraviau.
In zerbión zunu
u s’è ‘ndermiyu ‘ns’in mei.
Tenpi ch’i cangi.

Impronte profonde. / Ognuno sta sulle proprie, / per non inciampare. / Perle di sudore / scivolano su tempie e sogni. / Cuscino ingarbugliato. / Un serpente giovane / si è addormentato su un melo. Tempi che cambiano.

* * *

E vón a shpasiu
in giru per a nöce.
Me rjüyu ‘n’idea.
Sercò per agni
per vive o per mirí,
‘na brancò ‘d tera.
Andò cóntru man,
vurei masò u tenpu,
u ‘n gn’a nen sensu.

Vado a spasso / in giro per la notte. / Rosicchio un’idea. / Cercare per anni / per vivere o per morire, / una manciata di terra. / Andare contro mano, / voler ammazzare il tempo, / non ha alcun senso.

Sergio Aschero nasce a Garessio e ora risiede a Mondovì. Nel 1986 vince il premio di poesia dialettale piemontese dell’Associazione Primalpe con la raccolta Tane (Tanaro). Nel 2011 pubblica un libro di poesie nel dialetto del suo paese natio Garessio, dal titolo Shchigaló (Bollicine). Nel 2017 pubblica una raccolta di poesie, sempre in garessino, Tócu per tócu, utilizzando la tecnica del componimento orientale Haiku.

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