Dalla raccolta Sulla cruda pelle (Edizioni Forme Libere 2012)
L’ora remota
Indosso la tua voce
e sferruzzo
una favola curva
c’è vento
nella pozza del cuore
vento
urlato addosso
e censuro
le parole in controluce
ti porgo sorrisi
evasi dall’ombra
tengo per me
i gesti improbabili
e questo pensiero
forte
*
Passo a passo
errando di fianco ai rottami
trascini in gola
un grumo di rame
squarcio a squarcio
impari la verità
evasione dall’abisso
che brucia gli occhi
dolo a dolo
aggrappata alle caviglie
ancora
la paralisi della parola
che percuote le vene del giorno
corpo a corpo
qualcuno perderà la faccia
qualcuno ritroverà l’ultimo sangue
che lo fa vivo
*
Trenitalia si scusa per il ritardo
Passeranno
anche questi sette minuti
imprevisti
ci metto dentro il caldo umido
che fa la tua pelle
al mattino
passeremo noi pure
come il fumo di questa sigaretta
che oggi costa ai polmoni
dieci centesimi in più
resterà il fiatone
e forse queste due righe
in cerca d’ombra
restano le mie scarpe e l’impronta
che le fa mie
ai piedi del tuo letto
tienimi ancora addosso la vita
mentre si chiudono
le porte scorrevoli
troveremo altre ragioni
per il vento
Cettina Caliò è nata a Catania nel 1973. Ha studiato presso la SSIT (Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori) di Roma e presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Catania. Si occupa di insegnamento on-line della lingua inglese. Scrive poesie e racconti. Ha pubblicato Poesie (Ibiskos, 1995), L’affanno dei verbi servili (Bastogi, 2005), Tra il condizionale e l’indicativo (Ennepilibri 2007), Sulla cruda pelle (Forme libere 2012). Figura con i suoi testi in antologie e riviste letterarie.