RITRATTI DI POESIA 2018
Tempio di Adriano
Piazza di Pietra
Roma
PROGRAMMA DI VENERDI’ 9 FEBBRAIO
12:00 – 12:30 Di penna in penna (seconda parte)
Cinzia Demi, Matteo Fantuzzi, Fabio Scotto
12:30 – 12:45 Poesia sconfinata (seconda parte)
Carmen Leonor Ferro (Venezuela)
Incontro a cura di Matteo Lefèvre
12:45 – 13:05 Idee di carta
La collana LietoColle-Pordenonelegge
Incontro con Michelangelo Camelliti e Gian Mario Villalta
Maddalena Lotter , Clery Celeste
CINZIA DEMI
se sono fatta solo di carne
lo scoprirò
se non ero niente
niente tornerò
ma se una sola
piccolissima
invisibile parte di me
potesse restare
vorrei che portasse
il colore del cielo
l’azzurro luminoso
laddove tutto è grigio
e senza tempo
per ridestare dal sonno
gli eterni e la bellezza
(da Incontri e Incantamenti, Raffaelli Editore 2012)
MATTEO FANTUZZI
LA PIÙ BELLA POESIA DI SEMPRE
Oggi voglio scrivere per te
la più bella poesia di sempre:
poche righe in grado di scavalcare
in un sol colpo tutto il tempo
e il resto della storia. Qualcosa
che rimanga pure quando sarò
fango, o terra o vivo appena
in qualche flebile ricordo.
Intanto voglio raccontare a tutto il mondo
quello che io provo adesso che conosco
l’istante esatto del tuo sonno ed ogni
movimento, fino al risveglio
fino a quando di soprassalto
mi chiamerai cercandomi, piangendo.
Io sono lì, ci sono stato sempre
pure lontano miglia, tra secoli
e millenni continuerò a vegliarti,
rimboccherò le tue coperte, ti passerò
le mani tra i capelli per dirti ancora:
“Buonanotte, sogna, sii contenta,
non preoccuparti mai per niente”
(inedita)
FABIO SCOTTO
RONDINI BIANCHE
Rondini bianche
disposte a sciame
sul prato
oscura lingua
sulla pagina del mondo
ora quiete
dopo le piogge
silente greto
Non basta il segno
a capire il disegno
dei corpi tremanti
sul verde
Sono lettere
un prima delle lettere
la febbre d’un dire
oltre la lingua
che trepido vuole nascere
ali candide sul nero
Cielo su terra
Terra su cielo
(da In amore, Passigli Editori 2016)
CARMEN LEONOR FERRO
La città si sveglia
è settembre
il tram passa alle 6
i vetri delle macchine sono appannati
le madri si sono alzate felici
di sbarazzarsi dei loro piccoli
gli innamorati sanno che torneranno dai loro amanti
tutto sembra far parte di un circo
gli orologi sono utili come non mai
le edicole scintillano
solo pensionati e precari
si abbottonano le lunghe vestaglie
e vanno lenti in cucina a fare il caffè
(dalla raccolta inedita Precarios, traduzione di Flavia Zibellini e Matteo Lefèvre)
CLERY CELESTE
Accade che siano le persone di mezzo
come una brava infermiera, un medico
e il dolore smette di farti impressione
come un catetere chiuso
e l’urina rimane a mezz’aria nel tubo
“Ho smesso di guardarli in faccia
magari ricordo i nomi”
ma finisci il lavoro
e il dramma è essere bravi
non sentire niente
stare a metà strada dal dispiacere
di curare qualcuno che conosci
ma con la distanza dei conoscenti.
(da La traccia delle vene, Lietocolle-Pordenonelegge 2014)

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