L’importanza di essere piccoli (nell’Appennino tosco-emiliano). Dal sito di Repubblica

Programma dell’ottava edizione del festival L’importanza di essere piccoli

da LE METAFORE DELL’AMOR PERDUTO

3. Ma il mio amore non smette

Non toccarmi, non sono questa cenere
né la salvezza
della carne viva
non la rosa
ma il canto
di una cosa.

Non toccarmi, non sento più dolore
dell’oggetto composto in tutti i sensi
da superfici: strati
di bianco
fino nel buio della profondità, steli d’aria
dal cuore che è
statue in elevazione
uno stato di cose senza sguardo.

Non toccarmi, non ho più intelligenza
dell’albero che ciecamente frutta.
Ho sentito qualcosa che sovrastava.
Ho sentito che siamo incorruttibili.
Ecco allora i bambini
monumenti alla gioia
del corpo quando è forte
più del dolore, monumenti su coppe di silenzio
e un rumore di botole su lastre bianche.

Non toccarmi, sono la pietra bianca
e l’animale sotto la sua luce senza oggetto
e la parte profonda del cielo come una tunica di rovi
e il ruotare dei rovi.
Sotto il sasso c’è un rivolo di sangue, un insetto
senza speranza
e senza dolore
ma il suo canto si spegnerà per ultimo.

Non toccarmi, ho sognato che in cielo
ruotavano i pianeti e io tra quelli
portavo il cuore
esposto, perché la terra è piccola per il dolore
ma qualcosa perdeva sangue, ancora.

come giacinti nella viva luce di aprile

entravi nella sera con fasci di asparagi e fragole
lucide dentro il cestello della bicicletta
e un odore di carta di pane
che inumidiva al vespro, e di ginocchi
raschiati contro il ruvido dei muri
arsi da quella inerme esposizione
a un’intera giornata di aprile

e adesso, nel rosaceo stupendo della sera, ora che i muri
esalano un calore umano
tra le tenere fruste dell’erba, e un sentore di viole
spande il suo irrazionale
alito tra gli sguardi, rivivi nel rettangolo di cielo e marmo
della soglia, fermo nel dolce male della tua grazia

Roma, 4 marzo 2013

Maria Grazia Calandrone (Milano, 1964) vive a Roma. Poetessa, scrittrice, giornalista, drammaturga, artista visiva, autrice e conduttrice Rai; dal 2010 pubblica poeti esordienti sul mensile internazionale “Poesia” e divulga la poesia a RaiRadio3. Premio Montale 1993 per l’inedito, tiene laboratori di poesia nella scuola pubblica, in carceri, DSM, con i migranti e presta servizio volontario nella scuola di lettura per ragazzi “Piccoli Maestri”. Libri di poesia: La scimmia randagia (Crocetti, 2003 – premio Pasolini Opera Prima), Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier, 2005), La macchina responsabile (Crocetti, 2007), Sulla bocca di tutti (Crocetti, 2010 – premio Napoli), Atto di vita nascente (LietoColle, 2010), La vita chiara (transeuropa, 2011), Serie fossile (Crocetti, 2015 – premi Marazza e Tassoni, rosa Viareggio), Gli Scomparsi – storie da “Chi l’ha visto?” (pordenonelegge, 2016 – premio Dessì) e Il bene morale (Crocetti, 2017). il suo sito è www.mariagraziacalandrone.it

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