Poesie tratte dalla raccolta Creatura breve (Ensemble, 2018) di Gabriele Galloni, ultimo libro di una trilogia iniziata nel 2017.

 

 

Fabula

Colleziona le foto dei suoi amici.
Le nasconde tra i giochi o nei quaderni
scarabocchiati della primavera.
Oltre seicento polaroid e tutto
il suo mistero è nel modo in cui dorme.

 

 

***

 

 

Fabula

San Cono levitò per tutto il giorno.
Cadde stremato a sera nella quiete
di un roseto; sognò quello che secoli
dopo sarebbe stato un frigorifero.
Un frigorifero aperto nell’Erebo.

 

 

***

 

 

II

Padre Giorgio ha cent’anni. È un esegeta
della Bibbia. Nasconde sempre il volto
con una maschera di Paperino.
In questa vita ha dato e preso molto.
Si dice (forse è vero) che amò Greta
Garbo e fu ricambiato. Da bambino
mangiò per sbaglio un vitellino vivo.

 

 

***

 

 

Pro Verbis #7

In estate si fa l’amore nelle
case vuote, le case di vacanza.
Quando in giardino rimangono accese
le lampade tutta la notte,
cose date o cose rese.

 

 

***

 

 

Fabula

Tracciamo sulla schiena del bambino
le indicazioni − è nudo − per il mare.
E nell’insegna che appare e scompare
c’è già tutta l’estate.

 

 

 

 

 

 

Gabriele Galloni è nato nel 1995 a Roma, dove vive. Le sue raccolte di versi sono: Slittamenti (Alter Ego-Augh! Edizioni, 2017, nota introduttiva di Antonio Veneziani), In che luce cadranno (Rplibri, 2018). Autore e ideatore, per la rivista “Pangea”, della rubrica Cronache dalla Fine – dodici conversazioni con altrettanti malati terminali. Sue poesie, oltre a essere tradotte in spagnolo e in romeno, sono apparse sulle maggiori riviste italiane.

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