Poesia del nostro tempo. Aprile.
Dopo un anno, termina la collaborazione tra Poesiadelnostrotempo e la rivista Argo, espressione dell’associazione Nie Wiem di Ancona.
Midnightmagazine dunque diventa la struttura editoriale di riferimento del nostro blog, grazie  all’impegno e dedizione del direttore Giuseppe Nibali e del suo fondatore Michele Laurelli.
Auguriamo alla nuova redazione argonautica di trovare la propria rotta, consapevoli che molti componenti del nostro blog provengono dalla sezione poesia di Argo e hanno, negli ultimi dieci anni, fornito la linea editoriale non solo a Poesiadelnostrotempo, che si voleva comune, ma pure alla rivista e alle oltre duemila pagina di poesia, da L’Italia a pezzi (Gwynplaine 2014) agli annuari di poesia contemporanea, materiali che si possono trovare anche su questo sito.
Ringraziamo Argo di aver costruito assieme a Midnightmagazine la nostra attuale struttura  organizzativa, e ringraziamo i curatori e i collaboratori delle pubblicazioni per l’uso degli articoli.

La classifica
Non è un pesce d’aprile, i Nobel e gli slammer condividono la stessa sorte.
Continua il trend della rubrica Slammer di Paolo Agrati che, dopo Simone Savogin, reduce dalla partecipazione a Italia’s Got Talent, inserisce in classifica anche Alessandra Racca, confermando l’interesse di questi ultimi mesi per le scritture provenienti dal Poetry slam; al secondo posto, stabile, Gabriele Galloni, mentre si inserisce al terzo posto Francesca Martinelli, poeta e fine performer udinese, con un’opera sul tema degli ex voto edita nel 2017, curiosamente lo stesso tema affrontato  anche da Alessandra Carnaroli. Ritroviamo anche Patrizia Vicinelli, nel saggio di Jonida Prifti, che raccoglie numerose testimonianze, da Nanni Balestrini a Paolo Fresu. Infine Wole Soyinka, Premio Nobel, entra al decimo posto della graduatoria.
A marzo la selezione più letta invece è quella di Francesca Mazzotta, inediti da una raccolta in via di elaborazione.

I primi tre della classifica annuale*

Al primo posto Simone Savogin porta sul palco alcune performance dal suo libro Come farfalla (Mille gru 2018), mettendo il ritmo a una sorta di autoconfessione, “una stoffa di suono, tessuta da unicorni e chimere” che rielabora un immaginario pop. Il poeta si pone alcune domande sull’individualità e sull’egotismo in uno speciale dialogo con un “figlio”, o se si vuole un “fanciullino”, una conversazione interiore che si chiede, ad esempio, “se mai ci sia grazie migliore / di quel senso di pace d’un sorriso che ti cola su spalla / mentre abbracci quel che vorresti essere tu”. La prima parte dell’opera, inaugurata da un testo in prosa, Date a me, è un supermarket di aggettivi, che hanno però il merito di costruire la prosodia; ma c’è anche qualche eccesso, e il testo iniziale che potrebbe forse spiegare il senso dell’opera, Incubo, non ha alcuna ritmica riconoscibile. La seconda parte aperta dalla prosa In chrysalis, incorpora un dialogismo che si avvale di diverse narrazioni, dell’ironia, con maggiore efficacia. Dopo la prosa Da me, si torna a costruire ritmi sull’intimismo, con alcuni giochi di parole più meditati; il dialogo con chi il poeta avrebbe voluto abbracciare e cullare “in Irlande di cieli e delfini” coglie semplicemente e con dolcezza un messaggio da rivolgere al “fanciullino”, che a sua volta risponde nel testo E tu sei anni con i desideri di un figlio, ma nella condizione impossibile dell’assenza: “Non ho mai imparato le stelle, papà, / e mi sarebbe tanto piaciuto […]”. Il libro di Simone Savogin è un’opera d’esordio, forse ancora da limare, ma commuovente. Tuttavia commuove quando è più semplice e dove il poeta non si affida ai giochi di parole, dove è più narrativa e dialogica (e meno concettuale).
Incorporando uno sguardo politico per superare la sfera intimista, scegliendo la semplicità rispetto ai giochi di parole, magari guardando al nostro pianeta e a un messaggio da lanciare, la poesia di Savogin potrebbe davvero avere una forte rilevanza.

Al secondo posto c’è Gabriele Galloni con una selezione da Creatura breve (Ensemble 2018), una plaquette composta da poesie sul tema di un’esistenza vissuta come mistero: si parla di una “terra secca che si sbriciola”, una sorta di materia che ha breve durata, appunto una “creatura breve”, quasi la vita e il mondo fossero il ritaglio di una diapositiva, il riflesso parziale di una escatologia, di una visione più vasta, ma impossibile da raggiungere. Via via la trama del libro si infittisce e compaiono personaggi “religiosi” descritti con ironia e sarcasmo nell’esecuzione di rituali e preghiere, evocazioni di quanto fintamente possa essere vissuto il rapporto con la vita, fino a prendere in same anche la distorsione della religione con il tema della pedofilia.

I testi più affascinati di Ex voto di briganti assassini fate santi contadini (Franco Puzzo 2017) di Francesca Martinelli, che troviamo al terzo posto della classifica, somigliano a canzoni blues, e mi ricordano molto la poetica di un grande della musica e poesia contemporanea, Nick Cave: parlano di corpi di donne ritrovati tra i flutti, di amori abbandonati, di sorelle dissezionate dalla vita, donne disobbedienti che dormono con la morte accanto. Una poesia visionaria, magica e tragica, ma anche d’amore rabbioso, che prende spunto, scompone, ricompone, la realtà, si fa ornamento e oggetto di fatti reali e di ricordi. Francesca Martinelli è anche pittrice e performer raffinatissima, e il libro è un oggetto d’arte grazie ai disegni presenti.

Tutta la classifica*

1. Simone SavoginPoesie tratte da Come farfalla (Mille gru 2018)
2. Gabriele Galloni
– Poesie tratte da Creatura breve (Ensemble 2018)
3. Francesca Martinelli – Poesie tratte da Ex voto di briganti assassini fate santi contadini (Franco Puzzo 2017)
4. Cettina Caliò – Poesie tratte da Sulla cruda pelle (Edizioni Forme libere 2012)
5. Alessandra Carnaroli – Poesie tratte da Ex voto (Oédipus 2018)
6. Francesca Mazzotta – Poesie tratte da Reduci o redenti (Carta Canta 2016)
7. Lorenzo Carlucci– Poesie tratte da La comunità assoluta (Lampi di Stampa 2008)
8. Patrizia Vicinelli – Saggio e testimonianze a cura di Jonida Prifti
9. Alessandra Racca – Breve antologia dalle opere a cura di Paolo Agrati
10. Wole Soyinka – Poesie del Premio Nobel tratte da Abiku e altre poesie (Franco Puzzo 2012)

Poeti più letti nell’anno
Laura Marino 2017 – Inediti
Patrizia Vicinelli
2018 – Saggio di Davide Galipò

Poeti più letti del mese
Carlo Bordini maggio 2017. Poesie tratte da I costruttori di vulcani (Luca Sossella 2010)
Angela Bonanno
giugno 2017. Saggio su tutte le opere, a cura di Silvia Rosa
Domenico Brancale
luglio 2017. Inediti, poi pubblicati in Per diverse ragioni (Passigli 2017)
Giancarlo Sissa
agosto 2017. Poesie tratte da Persona minore (Qudulibri 2015)
Franco Arminio
settembre 2017. Poesie tratte da Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere 2017)
Hilà Lahav
ottobre 2017. Intervista e selezioni di inediti a cura di Biagio Guerrera
Marilina Ciaco
novembre 2017. Inediti
Laura Marino
dicembre 2017. Inediti
Elena Zuccaccia gennaio 2018. Poesie tratte da ordine e mutilazione (Pietre Vive 2016)
Gian Mario Villalta febbraio 2018. Poesie tratte da Telepatia (Lietocolle 2016)
Alberto Bertoni marzo 2018. Inediti
Francesca Martinelli aprile 2018. Poesie tratte da Ex voto di briganti, fate, santi, contadini (FrancoPuzzo 2017)
Pierluigi Cappello
maggio 2018. Poesie tratte da Le nebbie (Campanotto 1994/2003) e saggio di Carlo Selan
Christian Tito giugno 2018. Inediti
Jonida Prifti luglio 2018. Inediti e intervista di Silvia Rosa
Noemi de Lisi agosto 2018. Poesie tratte da La stanza vuota (Ladolfi 2017)
Gabriele Galloni settembre 2018. Poesie tratte da Creatura breve (Ensemble 2018)
Vittoriano Masciullo ottobre 2018. Poesie tratte da Dicembre dall’alto (L’Arcolaio 2018)
Gaia Ginevra Giorgi novembre 2018. Poesie tratte da Manovre segrete (Interno poesia 2017)
Adriano Spatola dicembre 2018. Saggio di Giovanni Fontana
Irene Paganucci gennaio 2019. Inediti
Simone Savogin febbraio 2019. Poesie tratte da Come farfalla (Mille gru 2018)
Francesca Mazzotta marzo 2019. Inediti

* Per la classifica vengono presi in considerazione i post più letti nell’ultimo anno su Poesia del nostro tempo

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