Poesie tratte dalla raccolta Cielo Privato (Edizioni Joker, 2005)

 

Vuote sere di pianura, notti precoci
la nebbia assedia la finestra
nessun altro luogo accessibile
Dobbiamo restare e ciechi
senza figure in movimento
turbolenze di foglie e animali
insonni, senza luci in cascina
Anche la voce superflua
gli oggetti spostati hanno suono
a parlare pagine e orologi
In esilio scandita in silenzio
dilagava ogni aspettativa
sconsolati se la radio annuncia
ancora nebbie in Val Padana
Avvolge l’impero invisibile
gomitoli alle culle
germoglia prima memoria
Il buio educa all’attesa

 

***

 

Spalancano al mattino
le porte sulla strada ad arieggiare
e se ci cori dentro finalmente
tra le poltrone vuote dei velluti
rossi in penombra si sprigiona
il fumo delle sere prima
le musiche dei film gli occhi sgranati
Si anima anche a schermo spento
il cinema e senza spettatori
staccate dal telone toccano
terra le creature del maestro
mi aprono il loro girotondo
nella platea deserta ballo anch’io
la rumba come se sulla spiaggia
Così anche dopo, vagabondare futili
minuti di ricerca eterni e infine
con gli altri ritrovarsi circolari?
Al cinema risponde lo sgomento
alludendo le luci a vere forme
stelle e braci nella notte la mano
della madre salda
entrando nella sala buia

 

***

 

Uno brucia le redini l’altro pazienta
se faccio strada lui si smarrisce
complice contro e dissidente a fianco
Nato con me, presente sempre
stessa pelle scambiandoci le parti
oppure solidali unico fronte
Ci stringe questo chiodo di orizzonte
in parlatorio a confidenze spie
o se durante la disfida
rilancia lui l’arma volata a terra
La lama della nascita depose
un’ombra forma disarmonica
che nemmeno in sonno si sottrae
porgerà il panno all’ultima rasatura
Io non la spingo sul viso dell’estraneo
da complemento o eco innamorato
Il sosia sopravvive solamente
fido e affidato mia tutela
riflesso battezzante nel sì
e nel dissenso anima gemella

 

***

 

Si fece sentire infine una voce
nei diari nelle lettere strappate
corpo ai primi suoni
Si possono danzare i ritmi dei poeti
intonarli ma non infrangere
il silenzio inciso nella pagina
Nessuna lacrima altrimenti
nessuna verità a sciogliere il rumore
La leggenda aspettava nella gola,
li risiedono invisibili i ritratti
voli protesi e carezze negate
fino alla romanza dove il silenzio
congeda la sua origine e gli oggetti
La voce apre il regno dei nomi
Per gli oggetti cantati, volti e gesti,
la nuova vita, la reincarnazione

 

***

 

Un soffio dalla buca a bisbigliare
le battute della messa in scena
tutta la nostra sapienza
il fondo di un cassetto chiuso
Sospinti dalla penombra altrove
anziché diradarsi tenebre montano
notti l’una sull’altra germogliate
È al buio che rinascono ai sensi
paesaggi e figure
le nostre fessure raggiungono
visione assoluta
Finché l’ala torbida di universo
sembra spiumarsi in volo
venarsi di apparente aurora
Più dello sguardo intrepido
più dei riverberi era l’animo,
la paura ostinata a suggerire
so che ci siete uscite fuori
so che ci siete

 

 

 

Luigi Cannillo è nato e vive a Milano. Lavora come insegnante di lingua e letteratura tedesca nella Scuola Media superiore. Ha insegnato in corsi per universitari ed è autore di testi scolastici.Ha pubblicato le raccolte di poesia Transistor (TS, Novara 1986), Volo simulato (Campanotto, Udine 1993), Sesto senso (Campanotto, Udine 1999), Cielo Privato (Ed. Joker, Novi L., 2005) e Galleria del vento (La Vita Felice, Milano, 2014); nella serie “12 Arcani Maggiori” Il giudizio (Edizioni Pulcinoelefante, Osnago 2000). Singole poesie sono state pubblicate su numerose riviste, fra cui Millepiani, Manocomete, Il segnale, La mosca di Milano. È presente come poeta o con interventi critici in antologie e raccolte di saggi, tra le quali Poesia degli anni 90 e Appunti critici, curate da Giorgio Linguaglossa (Ed. Scettro del Re, Roma 2000 e 2002) e Sotto la Superficie (Bocca Editori, Milano 2004). Ha curato l’antologia di poesia e prosa giovanile Battiti d’alfabeto (Ed. dell’Ambrosino, Milano 1999) e le pubblicazioni antologiche annuali della Rassegna di scrittura giovanile “Marina Incerti” (dal 1989 a oggi); ha collaborato alla redazione dell’Annuario Crocetti 2000 e di Sotto la Superficie – Letture di poeti italiani contemporanei.
Ha partecipato a numerose manifestazioni di poesia, ottenendo riconoscimenti, tra cui il Premio “Città di Novara” (1986) e la segnalazione ai premi “Sandro Penna” (1993) e “Lorenzo Montano” (2001).
È componente dell’Associazione Culturale “Milanocosa”. Ha partecipato a performance e spettacoli teatrali, collaborando con musicisti e artisti visivi. Si occupa dell’organizzazione di rassegne e iniziative di scrittura creativa, anche in collaborazione con Enti pubblici e con le Case Circondariali di San Vittore e di Opera.

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