Cominciamo l’avventura de La zattera atlantica con un’anteprima italiana, una selezione di testi che appartengono a Bestiario (Valencia: Pre-Textos, 2019), ultimo libro di Virginia Navalón che ha vinto la XIXª edizione del Premio Internazionale di Poesia Emilio Prados di Malaga. Il libro è uscito in Spagna questa settimana. La traduzione dallo spagnolo è a cura di Alessandro Mistrorigo.

«chiedersi in che modo – nell’uomo – l’uomo è stato separato dal non-uomo e l’animale dall’umano, è più urgente [e], forse anche la sfera delle relazioni col divino dipende, in qualche modo, da quella – più oscura – che ci separa dall’animale.» G. Agamben

da Bestiario (Pre-Textos 2019)

***

Las golondrinas giran, remolino
de ceniza que amanece.
Las miro, tan desnudas,
tan sin nombre.
El cielo entero es suyo
y sin embargo eligen
estar aquí, en círculos.

Quizá también alguien nos mire
elegir
esta persecución propia
circular.

 

Le rondini volteggiano, mulinello
di cenere che albeggia.
Le osservo, così nude,
senza nome.
L’intero cielo è loro
e nonostante scelgono
di starsene qui, in circoli.

Forse qualcuno sta osservando anche noi
preferire
questa persecuzione propria
circolare.

***

Uno a veces se pregunta
por qué ha acumulado una bola
más grande que sus fuerzas
y la empuja como quien empuja el día.

Uno a veces se detiene
y comprende que el estiércol
tira de él
como del escarabajo.

 

Uno a volte si chiede
perché ha accumulato una palla
più grande delle sue forze
e la spinge come chi spinge il giorno.

Uno a volte si ferma
e comprende che lo sterco
lo trascina
come lo stercorario.

***

En qué tierra erguirse, desovar
en qué tierra, en qué carne, en qué rama
sostenerse, hacer nido.

A qué cielo subir, bajar, creer,
sacrificar las alas.

Su che terra alzarsi, deporre le uova
su che terra, su che carne, su che ramo
sostenersi, fare il nido.

Su che cielo salire, scendere, credere,
sacrificare le ali.

***

En el centro del cielo, siempre,
un ojo.

Sea pantera, mantis religiosa,
vencejo, antílope o caimán,

el tiempo
con un ojo nos vigila de día
y con otro de noche.

 

Nel centro del cielo, sempre,
un occhio.

Che sia pantera, mantide religiosa,
rondone, antilope o caimano,

il tempo
con un occhio ci scruta di giorno
e con l’altro di notte.

***

Este caracol deja haces de luz
sobre la superficie.

Tal vez ha hecho un pacto con el arte
y consagra su existencia a la belleza
a cambio de vivir
eternamente
refugiado en su concha.

Quizá un día, arrepentido,
se retraiga hasta su centro
en caída infinita
hacia una muerte helicoidal
que nunca llega.

 

Questa chiocciola lascia fasci di luce
sulla superficie.

Avrà forse fatto un patto con l’arte
e consacra la sua esistenza alla bellezza
a cambio di vivere
eternamente
rifugiata nel suo guscio.

Forse un giorno, pentita,
si ritrarrà fino al suo centro
in caduta infinita
verso una morte elicoidale
che mai arriverà.

***

Ostras y nueces,
manzanas en una cesta de mimbre,
un vaso de plata,
un manojo de espárragos,
un jarrón con doce girasoles,
una calavera de toro,

incluso
latas de sopa Campbell.

Todo para salir
de esta naturaleza muerta.

 

Ostriche e noci,
mele in una cesta di vimini,
un bicchiere d’argento,
un mazzetto di asparagi,
un vaso con dodici girasoli,
un teschio di toro,

persino
barattoli di zuppa Campbell.

Tutto per uscire
da questa natura morta.

***

La piedra
ha estado expuesta al sol por largo tiempo,
a este sol amor que no declina,
que de pronto se muestra
constante en su dar sentido a todo,
incluida la piedra que soy,
piedra ignorante,
tan a merced de su osadía.

 

La pietra
è rimasta esposta al sole per tanto tempo,
a questo sole amore che non tramonta,
che all’improvviso si mostra
costante nel suo dar senso a tutto,
anche alla pietra che sono,
pietra ignorante,
affatto alla mercé della sua arroganza.

 

 

Virginia Navalón (Valencia, 1988) è architetto e poeta. Finora ha pubblicato quattro libri di poesia con cui ha vinto importanti premi. Al suo debutto letterario, nel 2010, ha ottenuto il Premio Jóvenes Creadores de Granada con il libro titolato La hoja pubblicato lo stesso anno da Editorial Alhulia; con El peso de las alas (2014) ha vinto il XVIIº Premio Internazionale “Flor de Jara” promosso dalla Città di Cáceres; con Matrioska (Editorial Escila, 2018) ha conquistato la 2ª edizione del Premio UNED “María Zambrano” nel 2017; mentre con Bestiario, al momento suo ultimo titolo, lo scorso anno ha vinto il XIXº Premio Internazionale “Emilio Prados” di Malaga. Bestiario è uscito per i tipi dell’editrice valenziana Pre-textos nel gennaio del 2019. Infine, ha pubblicato anche numerosi studi nell’ambito dell’architettura. L’autrice è ospitata con la sua voce su Phonodia (ascolta qui).

(Visited 525 times, 1 visits today)