1.

Rifiuta
gli accordi di autobus e treni
rifiuta
le ali di acciaio e i binari
che
ti portano lontano da te
piano piano,
che riciclano
in un angolo del mio paese
per carri armati
kalashnikov e
alti tralicci.
hey signora!
io ho parlato di te sempre,
di abbandonare le ansie nel Pacifico,
in un luogo tra la mia e la tua terra
dove non arriva nessun binario e nessuna strada.
Apri il finestrino,
urla lungo Vali Asr
e anima il solito intenso traffico.
Abbiamo battuto sull’ultimo barattolo di latta,
Ascolti ,
arriva solo la voce di una vuota grancassa di libertà.
Sono lega di acciaio e di sangue,
simile al suono del piatto su un piatto,
come una giuggiola,
come un melograno,
come la bici di mio nonno che non ritorna mai.
come te..
hey!
strada sofferta,
come te Vali Asr.

 

 

***

 

 

3.

Auguri alle tue nuove dita,
cresciute in mezzo a quelle vecchie,
per piú grilletti e aratri
utili solo a seminare piú morti.
Gli occhi caduti ai piedi dei defunti.
Le tue dita,
contano,
mancano.
E si ripete
la corda e il nodo,
L’urlo e il piscio,
nocca per nocca la paura del dito,
dal nero al violetto
i pigmenti rotti con capillare violenza.
Tutto,
solo per il timore del polpastrello.
Appare lo sconforto sulle mie guance,
e un suono che rompe i miei timpani,
e lo spioncino della tua eiaculazione precoce,
è nebbia,
una sigaretta tra le tue dita,
il rosso
diventa una canzone immortale
sopra la crosta opalescente.
Magari la notte nuda
potesse spogliarsi
per chi ci ha lasciato la pelle.

 

 

 

 

Azam Bahrami, attivista e scrittrice nata in Iran, ha ottenuto l’asilo politico in Italia nel 2011. Ha conseguito la laurea magistrale in Fisica dell’Ambiente presso l’università di Torino e un MBA in Mashhad. In Iran ha insegnato fisica nelle scuole superiori di diverse città e ha svolto attività politiche e culturali che le hanno causato l’interdizione all’insegnamento nelle scuole pubbliche e vari periodi di detenzione nelle carceri. Nel febbraio del 2011, con un ritardo di quasi tre anni dalla sua stesura dovuto dalla complessa situazione politica, è stato pubblicato un suo libro dal titolo یک زن در دو لوکیشن (Una donna in due ruoli); il libro ha vinto un prestigioso premio iraniano denominato Sadegh Hedayat, istituito in onore dell’omonimo scrittore della letteratura persiana moderna. Il testo è una raccolta di storie di donne iraniane nel ruolo di casalinghe impegnate nella vita sociale e lavorativa. Il suo secondo libro intitolato دکمه های لباس من هنوز بسته اند (I bottoni del mio vestito sono ancora chiusi) viene pubblicato nel 2014 dalla rivista on line Se Panj; nel 2014 è stata pubblicata una raccolta di poesie in lingua persiana intitolata  پرنده ای روی شاهرگ  (The Bird on the Nervure) pubblicata da H&S Media. Ha collaborato con più ONG, impegnate per lotta sui diritti umani. Ha lavoratO anche con vari associazione e cooperative italiani , Casa del quartieri, biblioteca Lomroso, Donne società Civile , ragione Piemonte, Sapori Reclusi,…su progetti legati alla condizione delle donne.
Attualmente è autrice di articoli pubblicati on line per le vari riviste (Ghalamro, Zamaneh, Farda,…) riguardanti diverse problematiche iraniane come la condizione economica delle donne, la discriminazione e limitazione delle donne, il ruolo delle donne in unosviluppo sostenibile, il fenomeno dell’immigrazione femminile, la questione dell’inquinamento ambientale e le varie forme di violazione dei diritti umani.

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