Amore Capitale 
 

“Nel capitalismo va individuata una religione; il capitalismo, cioè, serve essenzialmente all’appagamento delle stesse preoccupazioni, tormenti, inquietudini a cui in passato davano risposta le cosiddette religioni.”

Walter Benjamin

***

“Sei tu, terra, e il tuo mare, i soli volti
che s’affacciano al mio cuore deserto.”

Camillo Sbarbaro

Quasi non credevi ai tuoi occhi Enrico,
confuso dai suoi seni, non cambi mai.
Ricominci a sperare… sognare… illuderti
e tornando a notte fonda canzoni di tuo padre:
«Solo, camminerò solo…»
Ripensi a Marina… quelle parole:
«Alla sera solo Netflix!
Non lo facciamo da mesi»
La domenica al centro commerciale:
«Ne costruiranno uno immenso…
C’era quella fabbrica… duecento negozi!»
Quegli operai mai più tornati.
Rosa rifletti guardando il mare,
quello delle passeggiate di Sbarbaro
che rileggi Fiulin rigirandoti nel letto
tra ossa doloranti… forse strappi del tempo.
Fuori odore di erba tagliata, tosate le siepi
immagini un bacio tra la fragranza dei fiori,
volo di api in un vento secco.
*
Sarà stato l’anno degli Europei,
quelli dell’Ottantaquattro…
Le Roy, la Thatcher, Reagan,
Ritorno al futuro guardato
sgranando gli occhi.
Da mesi aspettavate il mare:
Lignano… i braccioli… colori
diversi dai campi nebbiosi
e Giggino canticchiando:
«Portami a ballare oppure altrove,
ma portami via da qui…»
Chissà se si immaginava così oggi?
Ora tutta fuliggine
immaginata dietro i vetri
di un locale finto anni Cinquanta:
«Sunday, Monday, Happy Days.»
Pattinano giovani polpacci in quel tempo
mai stato tuo: chi porteresti lì?
Elemosini un lavorà ma fuori la fila
e domani una grandinata nasconderà tutto…
diranno un’altra estate anomala,
un bacio mai arrivato.
*
…un anno
– pistacchi di Bronte e crema –
da quel bacio improvviso,
caldi pomeriggi sul letto:
ogni scusa per incontrarsi…
l’ansia sentirsi rivedersi.
Altro sapore oggi il gelato
lì accanto a lei… mai ti tradì,
nel suo sorriso,
gli occhi sperarono amore.
Domani taglieranno teste:
ti diranno di prepararti alla guerra,
tu che mai imbracciasti un fucile…
finirai come Benjamin a Portbou.
*

«Saluto tutti i miei amici!
Che dopo questa lunga notte possano vedere l’alba!
Io che sono troppo impaziente, li precedo.»

Stefan Zweig

Terminata l’estate?
Forse mai iniziata per te
che pensi all’anno scorso…
tuo padre passeggiava sulla riva:
oggi si aggira come uno spettro…
vorresti leggesse libri di Elena Ferrante,
ti raccontasse altre storie del rione:
non le ricordi più?
Lei così lontana… sai poco della sua vita:
nuovi amori?
Non è passato tanto tempo e tu sfiori
boccoli biondi:
cosa rimarrà dello sguardo di ramarro?
Giornate accorciate
Come quella sera che Stefan Zweig
carezzò il suo cane, un biglietto
prima di coricarsi
riempiendosi di pastiglie per una lunga notte.
*
La Bora sospinge i pedali
della bicicletta portandoti
verso casa.
Arrivato repentino un cambio
di stagione… senza accorgerti,
ti lascia senza fiato sulle scale;
luce soffusa e profumo d’arancia
tra gambe intrecciate… lunghi baci
mentre batte la pioggia sulle imposte.
Negli occhi la rivedi bambina
davanti a campi fioriti di rose
e orchidee: quanti ulivi vide seccati?
Abbattuti dalla mano di avidi uomini.
Nel paese la carestia durò mesi…
morirono bambini sorseggiando dal pozzo:
le bruciarono in piazza
ma da quel giorno dalla terra
non crebbe più spiga di grano.
*
Ti intimorisce sempre il temporale
fuori stagione, tra lampi e tuoni
non saresti scappato in collina.
Franano i sassi, il rinculo del fucile
e forse saresti morto disertore.
Un’altra domenica attendendo
il campanello… i suoi passi
di farfalla e il letto meno largo
sotto vetri puntellati di pioggia.
Un sole improvviso nel parcheggio
tra il rumore di camion, corriere
e gas di scarico ma voi sentite solo
il profumo di fiori bagnati:
il vento sfiora i suoi capelli,
la tua mano carezza il volto stanco
tra la prima luna e nubi come monti
oltre il fiume in piena.
Un bacio d’autunno
che nessun refolo porterà lontano.
 
Luca Ariano nato a Mortara (PV) nel 1979,  vive ora a Parma. Ha pubblicato la raccolta di poesie Bagliori crepuscolari nel buio nel 1999. Numerose sue poesie sono apparse su riviste, blog e siti letterari su internet. Collabora con le riviste «clanDestino», «Racna» ed è redattore de «Le Voci della Luna». Nel 2005 è uscita una sua plaquette ne La coda della galassia (Fara) e la sua seconda raccolta di poesie Bitume d’intorno, con la prefazione di Gian Ruggero Manzoni, per le Edizioni del Bradipo di Lugo di Romagna. Con Enrico Cerquiglini ha curato per Campanotto l’antologia Vicino alle nubi sulla montagna crollata (2008). Nel 2009 una parte della sua plaquette Contratto a termine è stata pubblicata ne La borsa del viandante curata da Chiara De Luca (Fara). Sempre nel 2009 ha curato con Luca Paci l’antologia Pro/Testo (Fara). Nel 2010 per le edizioni Farepoesia di Pavia è uscita la plaquette Contratto a termine con una nota di Francesco Marotta. Nel 2011 con Marco Baj per Officine Ultranovecento ha pubblicato il libro d’artista Tracce nel Fango. Sempre nel 2011 con Ultranovecento all’interno del cofanetto «Mappe per un altrove» ha pubblicato Tempi sospesi – Temps suspesos (4 poesie di Luca Ariano, traduzione in catalano di Imma Puig Cuyàs e 1 Fotolitografia da originale pastelli su carta di Gabriella Di Bona) e 5 gradi prima del ritorno con Martino. Neri Nel 2012 per le Edizioni d’If è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo – Mazzacurati. Nel 2014 per Prospero Editore ha pubblicato l’e-book La Renault di Aldo Moro con una prefazione di Guido Mattia Gallerani. Nel 2015 per Dot.com.Press-Le Voci della Luna ha dato alle stampe Ero altrove con una postfazione di Salvatore Ritrovato e note di Ivan Fedeli e Lorenzo Mari, finalista al Premio Gozzano 2015. Nel 2016 presso la Collana Versante Ripido / LaRecherche.it è uscito l’e-book di Bitume d’intorno con una nota di Enea Roversi.

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