Benvenuti. Questo appuntamento mensile vi permetterà di conoscere alcuni dei poeti che si dedicano al Poetry Slam e alla poesia orale, di leggere i loro testi e di vedere i loro video.Il Poetry Slam è una disciplina che vede il poeta, lo Slammer, recitare i propri testi dal vivo avendo a disposizione un palco, il proprio corpo e tre minuti per esprimersi. Una giuria scelta a caso tra il pubblico valuta il testo e la performance e vota il vincitore. Lo spirito è quello del confronto col pubblico e con se stessi; “Il miglior poeta non è quello che vince” è il motto della coppa del mondo di Poetry Slam di Parigi.

ALESSANDRO BURBANK

Su esplicita richiesta di Alessandro, vi presenterò tre video e tre poesie scritte, indipendenti tra loro. I video restano orali e le poesie restano scritte, mi ha detto (una parte del lavoro di Burbank verte sull’aumento della poesia, sull’espansione della stessa tramite mezzi di ogni tipo; dalla chat, al video, al suono; insomma l’utilizzo di qualsiasi espediente è utile per aumentare la superficie spaziale e concettuale della poesia).

Alessandro Burbank è poeta, performer, promotore di eventi culturali. Partecipa alla scena del Poetry Slam italiano dal 2009 vincendo la seconda edizione dello slam di Via de Poeti, e un terzo posto nazionale nel 2016 con la LIPS. Per l’associazione Maia ONLUS ha partecipato alla realizzazione del documentario Revolution Art Poetry in Palestina. Ha vinto il concorso nazionale di poesia erotica Baffo/Zancopè all’età di 16 anni collaborando alle edizioni successive. Ha ideato con il soviet lagunare BlareOut le tre edizioni del festival di poesia e musica Andata&Ritorno a Venezia. Coltiva rapporti diretti con l’avanguardia londinese grazie all’amico e collega Steven J. Fowler esibendosi a Londra e a Edimburgo. Ha intrapreso un tour di tre mesi per l’Italia sponsorizzato da FlixBus. Si è esibito al MAXXI di Roma nel contesto dell’evento Estate Italiana curato da Lello Voce e Valerio Magrelli. Ha ideato e organizzato Frullatorio uno show di satira locale con la compagnia teatrale Accadueò a Venezia. Conduce da tre edizioni Owl Festival a Trento. Collabora attivamente con il cantautorapper Dutch Nazari e il producer Sick&Simpliciter (Luca Patarnello) prima fondando il collettivo Motel Filò nel 2011 e dal 2016 aprendo i loro concerti. Ha ricevuto il premio Alfonso Gatto giovani 2017. E’ finalista 2017 del Premio Dubito di poesia e poesia con musica. Ha partecipato all’International Young Writers Meeting a Istanbul. Ha organizzato il primo Poetry Slam interamente in acqua a bordo di barche tradizionali, per i canali di Venezia. Sempre a Venezia ha condotto #Versus! International Poetry Slam a Palazzo Grassi. Ha partecipato a Londra al FILL festival della letteratura italiana e allo Europe Poetry Festival.
Ha collaborato con Natalino Balasso, Dargen D’amico nel contesto del festival Sottosopra di Castelfranco e con Willie Peyote in apertura al Flower Festival a Torino e anche con Dutch Nazari per lo spettacolo divulgativo per ragazzi “La poesia italiana da Montale a Gue Pequeno”. Il suo primo libro “ Salutarsi dagli aerei” è uscito questo mese per Interno poesia  

EUROPEAN POETRY FESTIVAL

ODISSEA NOTTE

ALESSANDRO BURBANK AND ROBERT PROSSER – European Poetry Festival

*
Comunque se mi vuoi io ci sono
puoi venire da me tra le coperte
o possiamo uscire solo per un bacio
o possiamo prendere lo stesso autobus
e guardarci di nascosto appesi ai cosi
oppure possiamo arrivare per mano
in stazione salire nei treni in un’altra
direzione o sempre se vuoi possiamo
prendere due voli e trovarci in aeroporto
io che parto e te che torni possiamo
visitare due capitali europee diverse
che ne so tu magari Vienna io
per esempio Bruxelles oppure
prendere due navi cargo una
che dal tirreno attraversi l’atlantico
l’altra che dall’adriatico arrivi
all’oceano indiano o anche due
sottomarini uno russo
uno americano cercarci invano
nei radar oppure io potrei andare
a prendere dei fiori dal fiorista e tu
farti mandare su nello spazio lontanissima
saremmo in due pianeti differenti
io mi annuserò le viole del pensiero
e tu che non mi pensi più.

*
Tu sei che non esisti
come un pianeta finché la NASA
non mi avverte che ci sei.
Eppure tu risplendi uguale
nei silenzi che ricreano lo spazio
tra le superfici delle cose
della casa, c’è un pensiero
il mio che ti raggiunge, una voce
la mia, che si perde nel tempo
negli anni luce, forse ti arriveranno
questi piccoli suoni sparsi, sono
lettere di un nuovo alfabeto
che domani useremo per parlarci.

*
Ho trovato al supermercato economico
(lo ribadisco) che si trova all’angolo non
quello del panettiere quello opposto al
vertice ho trovato che cercavo biscotti
da colazione con le seguenti esigenze
costassero poco avessero insorgenza
illusoria di cioccolato in gocce di –
oppure in chips insomma un biscotto
che mandasse avanti tutta la baracca,
fosse elemento per abitare la colazione
nel suo momento secondario al caffè.
Ho trovato questi biscotti marca Pozzi
come la mitica Moana scomparsa in
circostanze misteriose di lei non si sa
niente. Moriva a 33 anni come un Cristo.
Non un dettaglio clinico niente della
sua cremazione non autorizzata 48 ore
di silenzio e viene data morta come
una di queste perle di cacao e latte in
polvere rarefatte, l’essenza assenza di
dolce e femmina di burro che esce di
scena d’improvviso, oscena. Lascia solo
poche tracce, rimane per essere eterna.
Li ho comprati principalmente perché
il foro di entrata della busta era così
stretto che potevo infilarci appena due
dita e questo fatto poteva aiutarmi a
dilazionarne le dosi nei momenti così.

 

*
Un uomo seduto
Davanti a un bicchier d’acqua.

Un uomo seduto
Davanti a un bicchier d’acqua.
Guarda il mare.

Un uomo seduto su una sedia bianca
Davanti a un bicchier d’acqua.
Guarda il mare.

Un uomo seduto su una sedia bianca
Davanti a un bicchier d’acqua pieno
Guarda il mare.

Un uomo seduto su una sedia bianca
Davanti a un bicchier d’acqua pieno
Guarda il mare le onde.

Un uomo nudo seduto su una sedia
bianca davanti a un bicchier d’acqua
pieno guarda il mare le onde l’orizzonte.

Un uomo nudo seduto su una sedia
bianca davanti a un bicchier d’acqua
pieno aggiunge zucchero mescola
guarda il mare le onde l’orizzonte.

Un uomo nudo seduto su una sedia
bianca davanti a un bicchier d’acqua
pieno aggiunge zucchero mescola
guarda il mare le onde l’orizzonte.
Ride.

Un uomo nudo seduto su una sedia
bianca davanti a un bicchier d’acqua
pieno aggiunge zucchero mescola
guarda il mare le onde l’orizzonte.
Ride. Beve un sorso.

Un uomo nudo avvolto da una coperta
seduto su una sedia bianca davanti
a un bicchier d’acqua pieno aggiunge
zucchero mescola e guarda il mare
le onde l’orizzonte. Ride. Beve un sorso.

Un uomo nudo avvolto da una coperta
seduto su una sedia bianca davanti
a un bicchier d’acqua pieno aggiunge
zucchero mescola guarda suo figlio
il mare le onde l’orizzonte. Ride.
Beve un sorso.

Un uomo nudo avvolto da una coperta
seduto su una sedia bianca canta davanti
a un bicchier d’acqua pieno aggiunge zucchero
mescola guarda suo figlio il mare le onde
l’orizzonte. Ride. Beve un sorso.

Un uomo nudo avvolto da una coperta
seduto su una sedia bianca canta davanti
a un bicchier d’acqua pieno aggiunge zucchero
mescola e guarda suo figlio che piange il mare
le onde l’orizzonte. Ride. Beve un sorso.

Un uomo nudo avvolto da una coperta
seduto su una sedia bianca canta davanti
a un bicchier d’acqua pieno aggiunge zucchero
mescola e guarda suo figlio che piange il mare
le onde l’orizzonte. Ride. Beve un sorso.
Dondola per farlo addormentare.

Un uomo nudo avvolto da una coperta
seduto su una sedia bianca canta davanti
a un bicchier d’acqua pieno aggiunge zucchero
mescola e guarda suo figlio che piange il mare
che si è preso la madre le onde l’orizzonte. Ride.
Beve un sorso. Dondola per farlo addormentare.

Un uomo nudo avvolto da una coperta
termica in attesa di essere identificato
seduto su una sedia bianca canta l’Africa
rimasta davanti a un bicchier d’acqua
pieno aggiunge zucchero mescola guarda
suo figlio che piange il mare che si è preso
la madre le onde l’orizzonte. Ride. Beve
un sorso. Dondola per farlo addormentare.

 

 

La rubrica slammer è a cura di:

Paolo Agrati è nato nel 1974 a maggio. Oltre alla scrittura e alle performance dal vivo, si dedica al canto nella Spleen Orchestra, band che ha fondato nel 2009. Numerose le sue partecipazioni a manifestazioni internazionali tra le quali il XXIV Festival della Poesia di Medéllin, il XXXIII Festival di Poesia di Barcellona, la World Slam Cup di Parigi e il IV Portugal SLAM. Nel 2018 partecipa alla Poefesta di Oliva in Spagna e al MIAMI music Festival di Milano. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Partiture per un addio (Edicola Ediciones 2017)  Amore & Psycho (Miraggi Edizioni 2014), Nessuno ripara la rotta (La Vita Felice 2012), Quando l’estate crepa (Lietocolle 2010) e il libriccino piccola odissea (Pulcinoelefante 2012).

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